(c) grafiche di Martina Masottii - illustrazione di Gloria Costi
La sveglia suona.
Come ogni mattina Elmo apre gli occhi con in bocca già il primo sospiro della giornata.
Oggi è una giornata importante: l’inizio del confezionamento. Nella Babbo Natale regali&dolciumi Spa il primo dicembre comincia il conto alla rovescia, e tutti i giocattoli confezionati durante l’anno vengono impacchettati con cura per essere pronti per la spedizione. Indossa la divisa e il cappotto di renna ricevuto l’anno prima (“Una punizione esemplare per un errore evitabile” aveva tuonato il Capo mostrandolo ai dipendenti) e si dirige in fabbrica.
“Indossate il vostro sorriso migliore e ricordate: mancano soltanto altri ventiquattro giorni a Natale!”.
Uno schieramento di elfi con la paresi facciale si mette in marcia e le porte della sala di produzione si aprono. Sui tavoli da lavoro sono già pronti giocattoli di tutti i tipi, da Barbie passione Cortigiana al Transformer Transgender, dal set Lego Pontesullostretto ai MiniPony Alopecia Limited Edition, tutti accompagnati dalla loro carta da pacchi dalle fantasie stroboscopiche.
Ogni elfo si sistema al suo posto e il tipico “Oh oh oh!” sparato negli altoparlanti decreta l’inizio del turno. Elmo comincia il suo lavoro meticolosamente, sapendo che non può permettersi errori se vuole portare a termine il suo piano segreto. Ci ha pensato a lungo negli scorsi trecentoquarantuno giorni e adesso è finalmente pronto.
Tocca furtivamente il pacchetto che custodisce nella tasca della divisa, accenna un sorriso ed attende: non appena sente il Capo urlare addosso ad un suo sfortunato ormai ex collega infila la mano nella confezione della bambola Puzze&Sprizzi che sta per chiudere e ci infila dentro una lettera.
Improvvisamente tutto lo stress e l’ansia accumulatisi per anni spariscono: ce l’ha fatta, finalmente. La sua struggente lettera sullo sfruttamento elfico arriverà nelle mani di qualcuno, diventerà un caso internazionale, tutti sapranno la verità e lui ed i suoi colleghi saranno liberi. Diventerà un eroe.
Ventiquattro giorni dopo. Italia. Una bambina di nove anni vestita in un completo rosa firmato scarta la sua bambola Puzze&Sprizzi e dalla confezione scivola fuori una lettera piccola e stropicciata. La bambina la apre, la legge, e poi grida: “Mamma tanto lo sanno tutti che Babbo Natale non esiste! Smettila con queste scemenze hippie. E comunque te l’avevo detto che volevo lo smartphone!”.
© Christina Bassi© illustrazione di Gloria Costi