"Ogni uomo è un abisso, vengono le vertigini a guardarci dentro." La tigre e la neve
Ciao Rehab e benvenuto tra i morsi quadrati! Noi di CrunchEd siamo molto affamati di nuove storie e ci piacerebbe conoscere la tua. Quando hai cominciato a disegnare e cosa ti ha spinto a farlo?
Vivo in una famiglia di artisti, il clima avrà sicuramente influito ad accendere la mia passione per il disegno, ma la fiamma decisiva l’ho avuta osservando mia sorella disegnare quando ero piccolo, mi si riempivano gli occhi di meraviglia.
Ti va di spiegarci cosa ti ha portato a scegliere questa citazione da illustrare?
Ho scelto questa frase perché è stata profonda abbastanza da farmi prendere la matita e disegnare. Non so con certezza il significato che volesse dare Benigni, ma secondo il mio punto di vista le vertigini si hanno quando si è spaventati dal conoscere una persona per davvero, scoprire com’è nel profondo e vedere il suo abisso.
Guardando le tue opere sembra di affacciarsi su mondi altrui, intimi e variegati. Cosa ti spinge a scegliere i soggetti dei tuoi disegni e come scegli cosa raccontare?
I soggetti, così come i significati dei disegni, li prendo da me, chiudo gli occhi e mi ascolto, poi scrivo tutto e provo a raffigurare ciò che ho sentito.
C’è un autore in particolare che ha illuminato o che ancora illumina le tue opere? In altre parole, c’è un artista, uno scrittore che ti stimola a mordere la vita?
Come autori che mi stimolano c’è ne sono tanti... per la musica Levante o Carmen Consoli mi hanno influenzato molto, per quanto riguarda il disegno invece, adoro molto lo stile usato negli anni ‘20 e ‘50, vedo di integrarlo mescolandolo con tutte le altre cose che mi piacciono.
Il tuo stile è versatile e mobile, spazia in molte direzioni. Lo imbrigli e lo dirigi o lo lasci libero di mostrarti la direzione di volta in volta?
Lo ammetto, il mio stile è ancora un po’ “sarbaggio”, ma sto riuscendo ad addomesticarlo, voglio dargli una maggiore coerenza nello stile, ma mi piace comunque lasciarlo fluido e libero, senza imporgli troppi schemi.
Domanda irrinunciabile per il palato di CrunchEd: qual è il tuo rapporto con la musica e quali vie sceglie per farsi strada fino ai tuoi disegni?
Ascolto sempre la musica, e il rapporto che ho con lei è molto profondo. È stata mia madre, che da appassionata insegnante di musica, riuscì a creare questo legame già da quando ero piccolino. La musica, per collegarla al disegno, la uso per accentuare l’atmosfera del mio umore, per sentirmi di più.
Chiudiamo con un classicone e, intanto, ti ringraziamo per la disponibilità: progetti futuri? A cos’altro stai lavorando?
Momentaneamente non ho progetti particolari, voglio solo conoscere più cose possibili e sperimentare quanto posso prima di andare all’università, da lì ho intenzione di essere “più serio”.
In bocca al lupo per i tuoi progetti!
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