"You realize that our mistrust of the future makes it hard to give up the past." — Chuck Palahniuk (Survivor)
Ciao Valerio e benvenuto tra i morsi quadrati! Noi di CrunchEd siamo molto affamati di nuove storie e ci piacerebbe conoscere la tua. Quando hai cominciato a disegnare e cosa ti ha spinto a farlo?
Ciao a tutti e grazie per questa intervista. Non posso dire di avere un ricordo preciso del giorno in cui abbia cominciato a disegnare, probabilmente perché credo che sia avvenuto in maniera del tutto spontanea e naturale come accade per la maggior parte dei bambini. Posso dire con certezza però che disegnare ha sempre fatto parte della mia quotidianità, accompagnandomi in tutte le mie esperienze dall’infanzia ad oggi, come un migliore amico che conosci da sempre e al quale puoi mostrarti senza timori.
Ti va di spiegarci cosa ti ha portato a scegliere questa citazione da illustrare?
Rimanere legati al passato per paura di affrontare un futuro incerto credo sia un sentimento ampiamente diffuso tra molti. Indipendentemente se si viva una una vita serena o tormentata, l’ignoto e l’incertezza fanno paura e per questo spesso ci si affida alla fortuna, invece di confidare nelle proprie capacità, probabilmente per sentirsi scagionati dal peso di eventuali fallimenti. Per questo ho cercato di creare un’illustrazione che racchiudesse in maniera ironica il senso di incertezza e timore legato al futuro che certamente abbiamo provato, almeno una volta, un po’ tutti noi.
La tue illustrazioni si imprimono al primo sguardo nella memoria, da dove trai ispirazione per esse? Scegli preventivamente come abbinare i colori o ti fai guidare dall’istinto?
Traggo ispirazione principalmente dal mio vissuto, da ciò che leggo, da eventi di cronaca o attualità e più in generale da quello che mi circonda. La composizione ed il colore giocano un ruolo fondamentale soprattutto in lavori di tipo concettuale, quindi scelgo i colori già in fase di bozza in base a ciò che voglio trasmettere.
Generalmente penso le illustrazioni nella loro interezza tuttavia può anche accadere che sia la tavola stessa a suggerirmi delle modifiche in corso d’opera.
C’è un autore in particolare che ha illuminato o che ancora illumina le tue opere? In altre parole, c’è un artista, uno scrittore che ti stimola a mordere la vita?
Se dovessi rispondere a questa domanda in maniera puntuale dovrei fare una lista lunghissima perché tutta la storia dell’arte e della letteratura è piena di grandissimi esempi. Trovo di straordinaria ispirazione i lavori dei grandi maestri come Monet, Hopper, Magritte, Pintér. Più in generale posso dire che amo l’arte in tutte le sue sfaccettature, soprattutto quando riesce a trasmettermi le stesse emozioni che ritrovo poi nel mio quotidiano. Ogni artista ha un proprio modo di catturarmi, alcuni li apprezzo per l’utilizzo che fanno della luce, altri per il messaggio che mandano ed altri ancora per la bellezza e l’eleganza delle anatomie.
Il tuo stile grafico è molto pulito e inconfondibile.Come crei le tue opere? Parti da una base fotografica, produci molte bozze prima di sceglierne una definitiva o segui l’idea che avevi senza alterarla troppo?
Sono un attento osservatore e perciò negli anni ho imparato a distingue le informazioni necessarie da tutto ciò che è accessorio. Apprezzo molto il potere comunicativo della semplicità e credo che queso mio aspetto pragmatico si traduca poi nella sintesi visiva delle mie illustrazioni. Fortunatamente iIl processo creativo alla base dei miei disegni si sviluppa nella mia mente in modo assolutamente naturale ed istintivo, solo in un secondo momento passo alla fase tecnica. Naturalmente, prima di arrivare al lavoro definitivo, produco più di una bozza in cui affronto le varie criticità che possono emergere e curo quello che è l’aspetto compositivo della tavola.
Domanda irrinunciabile per il palato di CrunchEd: qual è il tuo rapporto con la musica e quali vie sceglie per farsi strada fino ai tuoi disegni?
La musica è fondamentale nella mia vita e non potrei farne a meno. Ascoltare musica mentre disegno mi estrania dalla realtà rumorosa della città, mi aiuta nella concentrazione e nel creare le giuste atmosfere per ogni illustrazione.
Ascolto un po’ di tutto, mi piace spaziare dalla musica classica a quella elettronica e, soprattutto nella stagione calda, non disdegno neanche gli orecchiabili tormentoni estivi.
Chiudiamo con un classicone e, intanto, ti ringraziamo per la disponibilità: progetti futuri? A cos’altro stai lavorando?
Grazie a voi per la gentilezza e per avermi contattato. Ho alcuni progetti in cantiere ma non posso ancora svelare nulla. Sono sempre alla ricerca di nuovi stimoli, cerco costantemente di fare nuove esperienze e di migliorarmi.
Al momento sto cercando di stabilire alcuni contatti per lavorare sia in Italia che all’estero. Per il resto, il mondo di un illustratore è sempre in continua evoluzione e sperimentazione, non ci si ferma mai e almeno per me è sempre una continua ricerca.
Per scaramanzia preferisco non raccontare altro, spero che possiate vederlo direttamente voi molto presto.
In bocca al lupo per i tuoi progetti Valerio!
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