Una storia una storia una storia | Racconti Indigeribili

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Scritto da Simone Paparazzo
 - Illustrato da Marco Vagnini -


Una storia una storia una storia

La bambina venne fatta entrare nella stanza d’ospedale dove l’aspettava il padre. Vai, vai, le dissero, vallo a salutare.  Lei si avvicinò, un quaderno stretto tra le braccia, e l’uomo le sorrise. «Hai scritto una nuova storia?», le chiese. Lei fece di sì con la testa. «Me la leggi?», domandò. Lei aprì la prima pagina, e ritrovando la sua grafia bitorzoluta, prese a scandire le parole ad alta voce.

«La piccola guerriera entrò nel castello dove l’aspettava il padre. Vai, vai, le disse il giullare. Lei si avvicinò al trono e al di sotto della corona l’uomo le fece un sorriso. Cosa hai lì?, le chiese, indicando la pergamena legata alla cintola della guerriera. Una nuova storia, vuole sentirla? Il re ci pensò un po’ su, Sono stanco, facciamo più tardi? La guerriera accettò e con un inchino tornò alla sua dimora. Si lanciò sul letto, di colpo anche lei stanca, e non ci volle molto prima che la madre la raggiungesse. È permesso? Chiese, con la testa già protesa nella stanza. Le si sistemò accanto sul letto, poi disse: sai che il Re ha dei poteri magici? Subito la piccola guerriera si riprese, non aveva mai sentito parlarne. Può sentire tutto quello che avviene in questo castello, continuò la madre, e a volte ho l’impressione che riesca perfino a parlarmi, anche se molto lontano. La guerriera sussultò, aprì il rotolo che portava al fianco e lesse ancora una volta».

***

L’astronave attraccò sull’Asteroide X, nuova capitale dell’Impero galattico, dove l’Imperatore ormai risiedeva da tempo immemore. Dal veicolo ne uscì la principessa. Si avvicinò al portone ma una guardia avvolta da una toga bianca la fermò all’ingresso. Le disse: «Oggi l’Imperatore non può ricevere nessuno». Quel rifiuto la fece arrabbiare. Non sapendo come sfogarsi tornò alla nave e riprese a dettare la propria storia all’IA di bordo.

La donna era sola nella stanza un tempo occupata dal padre. Si sedette sul bordo del letto privo di lenzuola, accanto alla scatola che conteneva gli oggetti di una vita, sistemati con dolorosa attenzione. Prese tra le mani un quaderno e, oltre la prima pagina sgualcita, riconobbe la sua scrittura bitorzoluta. La donna a stento decifrava la sua stessa grafia, ma riconobbe subito la bambina, l’imperatore, la principessa, la guerriera e suo padre. Storie e storie e storie riempivano le pagine: alla fine del quaderno ancora un foglio bianco. La donna prese una penna.

«Cosa hai lì?», chiese suo padre.
«Una storia».
«Me la leggi?»
«Sì».


© Un racconto di Simone Paparazzo - Illustrato da Marco Vagnini - Editing di Chiara Bianchi


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