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Oggi vi presento "Napoli mon amour", edito dalla giovane e spumeggiante casa editrice NN, seconda pubblicazione nella loro collana di narrativa inedita italiana "La stagione" dopo il successo di "A misura d’uomo" di Roberto Camurri.
L’autore, Roberto Forgione, è alla sua prima pubblicazione: appena trentenne, fa parte della generazione che fugge, e come il protagonista del suo romanzo è originario di Napoli (ma emigrato a Londra, dove ha lavorato in un pub continuando allo stesso tempo a coltivare le sue passioni per la lettura e la scrittura).
Mi ha molto colpita la presentazione del romanzo, e vorrei quindi riportarvi qui un estratto:
«Questo libro è per chi ama l’odore dell’asfalto bagnato dalla pioggia, per chi si è tuffato nell’acqua di diamante del mare di Procida, per un primo bacio che suona come Brown sugar dei Rolling Stones, e per chi ha capito l’immensità blu di perdere tutto, in un solo momento, come lasciare un bagaglio su un treno in partenza.»
Già da qui capiamo che Amoresano, il nostro protagonista, è un degno figlio della sua generazione, quella dei trentenni abbattuti, delusi e scottati dalla vita, laureati ma disoccupati, alla perenne ricerca della loro strada ma allo stesso tempo immersi fino al collo in una letargica nostalgia che li rende inamovibili.
“Sei uno di quelli che quando si rompe una cosa la butta via, mica la ripara.” Si voltò per uscire. “Povero a te” concluse.
Amoresano vive a Napoli nella stessa casa in cui è cresciuto; i suoi genitori lavorano ma lui no, e durante il giorno ascolta musica, guarda film (moltissimi sono i riferimenti alla cinematografia, a partire dal titolo), beve birra economica con il suo amico Russo, ed è perennemente angosciato dal suo conto in banca in declino. Niente sembra andare per il verso giusto e lui si aggira per la sua città, che è un personaggio collaterale ma preponderante in questa storia, come un fantasma, assumendone i connotati: la tetraggine, la decadenza, il disagio e l’apatia.
«Pensai che il mondo non mi voleva e che io non volevo lui. Pensai che una volta finiti i soldi mi sarei ammazzato, questo pensai. Senza urla o sbattimenti, perché era una cosa perfettamente razionale.»
Ma anche Napoli ha i suoi angoli di paradiso e così ad Amoresano capita di incontrare una ragazza bellissima, Nina, una studentessa solare che lo solleva e lo eleva oltre le sue preoccupazioni; per una volta nella vita è un giovane spensierato e fiducioso nel futuro, pensa a un nuovo romanzo e si ritrova faccia a faccia con l’immagine della felicità.
Quello che prima era un flusso di coscienza indolente, sofferente e confuso, adesso sembra stabilizzarsi in un universo di sana propositività: l’amore gli dà la forza di fare progetti, e anche se i numeri del conto in banca incombono nella sua vita per la prima volta non gli fanno più troppa paura. Ma anche l’amore troppo spesso è una nuvola di fumo che per quanto densa prima o poi si disperde e lascia dietro di sé un odore acre e persistente: per Amoresano è l’odore del fallimento.
"Napoli mon amour" è una voce schietta ma mai fredda, anzi, il suo tono è quasi rassicurante per quanto questo possa sembrare un paradosso. È la voce di un ragazzo qualsiasi, e in quanto tale è vicinissima, quasi un soffio nell’orecchio che ci ricorda la nostra coscienza. In fondo, a paralizzare Amoresano è solamente la paura, e chi non l’ha mai provata quella sensazione di essere in un labirinto senza uscita? Il labirinto di Amoresano è la vita, e le parole, le pagine, sono gli indizi nascosti dietro gli angoli che possono aiutarlo a uscirne – ma resta sempre a lui riuscire a interpretarle e servirsene.
Titolo: Napoli mon Amour
Autore: Roberto Forgione
Numero Pagine: 232
Prezzo: 16 €
Casa editrice: NN
© Christina Bassi