Orbitare attorno alla Terra, per riflettere senza gravità
Recensione di Chiara Bianchi
Quanto è affascinante e spaventoso pensare all’universo. Il vuoto, il silenzio cosmico, il buio infinito. Quello che siamo è un’infinitesima parte di un tutto che non ci è concesso sapere. In ogni epoca, sognatori e naviganti per mari, scalatori di cime, camminatori di deserti, hanno guardato il cielo nelle notti scure, sognando di essere esploratori di rarefatte atmosfere e oltre, sempre più oltre.
Samantha Harvey con il suo Orbital, pubblicato da NN editore e tradotto da Gioia Guerzoni, ci porta a bordo della stazione spaziale internazionale e ci fa orbitare attorno alla Terra assieme all’equipaggio: sei astronauti e astronaute sotto la bandiera di diversi Paesi che «ruotano intorno alla Terra […] così uniti e soli che ogni tanto persino pensieri e mitologie si fondano». Conosciamo la loro storia terrestre, i loro sogni, i loro pensieri, le loro frustrazioni, i loro dolori. Impariamo a galleggiare in assenza di gravità muovendoci accanto a loro in spazi angusti, guardiamo fuori da un oblò, restiamo affascinati dalla bellezza luminosa, azzurra, viola, verde del pianeta Terra, che dall’alto, così in alto, ha una forza magnetica che non riesce a far staccare lo sguardo di chi l’osserva.
Ventiquattro ore, sedici orbite. Quello che conosciamo dei personaggi si svolge in un tempo limitato che perde consistenza nello spazio, nei sogni e nelle azioni di ognuno di loro. La filosofia s’insinua nel tessuto narrativo: dalla creazione al volo spaziale, al centro il declino della nostra evoluzione. Siamo arrivati sulla Luna, ma non siamo in grado di arginare i problemi che affliggono il nostro Pianeta (crisi climatica, guerre, sovrappopolamento). L’umanità unica responsabile. E, come spesso accade, la soluzione sta nella fuga, che chiamiamo espansione. Immaginarci in un altrove che non è più terrestre ma extraterrestre. Esporteremo anche la distruzione? Questa è la domanda che permane.
La traduttrice firma una nota in cui racconta la sua necessità di altrove, ritrovato in Grecia, il desiderio di guardare alle stelle. Scrive: «[…] quello che mi ha affascinato di più di questo libro è che parlando del cosmo ci fa innamorare della Terra».
Allora proviamo a chiudere gli occhi, immaginiamoci senza gravità, lasciamo galleggiare anche i pensieri pesanti, regaliamoci leggerezza, sentiamoci piccoli perché la Terra è soltanto un puntino luminoso nello spazio infinito.
E la Terra, complessa orchestra di suoni, banda stonata di seghe e fiati, stralunata distorsione spaziale di motori a tutto gas, battaglia fra tribù galattiche, eco di trilli da umida mattina tropicale, battute iniziali di una trance elettronica, e in sottofondo un suono squillante, un suono che si raccoglie in una gola vuota. Un’armonia incerta che prende forma.
Titolo: Orbital
Autore: Samantha Harvey
Traduzione: Gioia Guerzoni
Casa editrice: NNE
Pagine: 176
Pubblicazione: 11 febbraio 2025
Compra sul sito dell'editore
Ti è piaciuto questo articolo? Dacci una mano! Il tuo aiuto ci consente di mantenere le spese di questa piattaforma e continuare a diffondere l'arte.
L'associazione si sostiene senza pubblicità ma soltanto con le tessere associative e l'impegno dei soci.
I Link verso i canali di vendita sono inseriti al solo scopo di agevolare gli utenti all'acquisto.
Sottoscrivi la tessera associativa con una piccola donazione su PAYPAL
Oppure puoi offrirci un caffè.