Le storie di due indesiderate, sopravvissute alla Storia. Un romanzo generoso sul Lazio durante la Seconda guerra mondiale.
Ce ne parla Maria Teresa Renzi-Sepe
Nel 1940, alla vigilia della guerra in Italia, le vite di due adolescenti di Roma prendono strade che le porteranno lontane dai pericoli degli anni a venire.
Sara, di origine ebraica, va a vivere a Sperlonga, nel basso Lazio, per volere dei suoi genitori – ebrei anche loro – al sicuro dai rastrellamenti nazifascisti. Ospite di una famiglia del paese, abita con i fratelli Leone e Giuseppe, diversi fra loro tanto quanto saranno importanti nella vita di Sara. Nel 1945, dopo aver avuto un figlio, Sara dovrà scegliere se andare via da Sperlonga, tornare in una patria che non c’è, oppure restare e resistere.
Silvana, figlia di un eroe di guerra senza lavoro, è malata di tubercolosi: internata all’ospedale Carlo Forlanini di Roma, trascorre la sua adolescenza fra i tisici del reparto, fra la vita e la morte, ma protetta – come Sara – dagli orrori della guerra. In ospedale, fra uno pneumotorace e l’altro, conoscerà l’amicizia, la lettura, l’amore, la morte. E imparerà a capire ciò che è giusto e sbagliato per sé stessa.
Sara e Silvana: due sopravvissute, con un destino intrecciato silenziosamente. Entrambe indesiderate per motivi diversi: l’una ebrea, l’altra tisica. Silvana e Sara: salvate dall’amore genitoriale, passionale, per la scienza, per la libertà, e per la vita.
I giorni pari di Maria Caterina Prezioso, edito da Arkadia, è un racconto generoso della Storia, e di tante storie. Scorre veloce, a metà fra realtà e fantasia, ricco di immagini e persone realmente esistite e non, creando un affresco in cui riconoscersi e conoscere. Ma soprattutto, I giorni pari racconta un Lazio di epoca fascista i cui tratti – sebbene appartengano al passato – sopravvivono, forse poco riconoscibili ai più. Sperlonga, Fondi, Itri, Lenola, Littoria (oggi Latina) sono, nel romanzo, teatro di vite in stallo pratico ma non emotivo.
Poiché sono originaria di questi luoghi – frequentati oggi soprattutto per le spiagge, da giugno a settembre – indugerò un po’ sull’argomento. Ho trovato nelle descrizioni dell’autrice (sebbene funzionali al sentire delle protagoniste) il forte contrasto che ancora oggi caratterizza il basso Lazio. La bellezza naturale da un lato, che rende difficile un distacco fisico ma soprattutto emotivo; dall’altro, il senso di estrema solitudine che quella stessa bellezza tipicamente produce in chi non è avvezzo, per origine o natura, a certe impenetrabili dinamiche sociali, anche precedenti al fascismo, e di stampo cattolico-papale.
Ieri, questi luoghi strutturatisi all’ombra della capitale celavano persone e idee più o meno nobili. Oggi, ci andiamo in vacanza per dimenticare. La bellezza del litorale Pontino – in cui già i romani si rifugiavano quando non volevano essere visti – è un tappeto finemente decorato sotto cui si nascondono ancora secoli di polvere.
Titolo: I giorni pari
Autore: Maria Caterina Prezioso
Editore: Arkadia
Data di pubblicazione: Novembre 2024
Lunghezza stampa: 200 pagine
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