Un affresco nostalgico degli anni ’80, tra sogni, amicizie e ferite mai rimarginate.
Recensione di Paolo Perlini
La Ballata delle Triglie Rosse di Pietro Salerno è un romanzo che intreccia passato e presente, sogni e ricordi, in un affresco nostalgico degli anni ’80. Con una narrazione che si muove tra le strade di Ferrara e il calore del meridione italiano, l’autore ci regala una storia che è al contempo personale e collettiva, evocativa e profondamente umana.
Al centro del racconto troviamo Sam, un giovane studente di Lettere, in un ritorno forzato alla casa d’infanzia in seguito alla morte della nonna. Questo viaggio diventa il pretesto per una riflessione sul passato, sugli amici perduti e sulle ferite mai rimarginate, come quella lasciata dalla tragica scomparsa di Eineches, un membro della sua compagnia.
I ricordi riaffiorano, dipingendo un ritratto dell’adolescenza, fatto di sogni, fughe e legami che, come le tracce sulla sabbia, resistono al tempo.
La struttura narrativa è uno dei punti singolari del romanzo. Diviso in tre parti, alterna la narrazione in prima persona, intima e riflessiva, a quella in terza persona, più corale e distaccata. Questa scelta stilistica permette al lettore di immergersi non solo nei pensieri e nei sentimenti di Sam, ma anche nelle dinamiche di gruppo e nelle emozioni condivise dei protagonisti. L’effetto è quello di un racconto che trascende il singolo e trasforma i ricordi personali in una memoria comune.
Le triglie rosse, che danno il titolo al romanzo, sono una metafora potente e suggestiva: come questi pesci che si muovono in branco, cercando il nutrimento sul fondo, così Sam e i suoi amici, costretti a crescere troppo in fretta, cercano un senso e una direzione in un mondo che li ha lasciati disorientati. Sam, Eineches, Roberto Cico, Giovanni Il Quale, Carlo Carzillo e Antonello Carovenuto sono le triglie: ciascuno di loro affronta le proprie difficoltà e coltiva sogni che, insieme, rendono il gruppo uno specchio delle sfide e delle contraddizioni dell’adolescenza.
Il 1980 è il loro marcatore biografico: un anno drammatico per l'Italia, scossa dalle stragi di Ustica e Bologna. Un anno che per loro fu ancora più incisivo, tra il devastante terremoto in Irpinia e il concerto di Lou Reed ad Avellino, l’evento che segna la svolta.
Una lettura ideale per chi ama sorseggiare tazze di malinconia.
«Il mare di Punta Licosa di notte fa un po’ paura. Una paura che supera ogni altra sensazione. Non quando c’è la luna però: illumina le giovani speranzose triglie, che incuranti dei rischi, ballano sul pelo dell’acqua. Dalle loro squame si staccano bollicine d’aria, sembrano perle d’argento».
Titolo: La ballata delle triglie rosse
Autore: Pietro Salerno
Casa editrice: Ventura edizioni
Pagine: 196
Pubblicazione: 7 ottobre 2024
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