La poesia è forma fantastica della realtà.
Ce ne parla Maria Teresa Renzi-Sepe
Raccontare è come ballare – edito da Wudz – è una coinvolgente raccolta di scritti di Cesare Pavese. Organizzata come un viaggio dall’infanzia all’età adulta dell’impeto poetico, dischiude una delle più sentite narrazioni ideologiche sulla creatività.
Da bambini, quando la realtà ha meno peso della fantasia, esperiamo momenti che solo da adulti diventano mitologici (nelle nostre mitologie personali, si intende). Le carezze di una madre (date o mancate), la spiaggia dove abbiamo conosciuto il nostro primo amore, quella volta che abbiamo perso qualcosa di importante: questi sono i miti. Ma l’infanzia, lo sappiamo, finisce e diventa un sogno. Cede il posto all’età adulta, come il mito lo cede alla poesia.
Crediamo che un rudere sia sacro perché lì una volta è accaduto qualcosa – o almeno si dice così – e il fedele, andando in pellegrinaggio presso il rudere, partecipa con l’anima a quel momento, ancora e ancora. Vale lo stesso per il mito: chi scrive ci torna e ci ritorna; la sua catarsi possiamo ripeterla sempre, in una dimensione senza tempo in cui troviamo il senso di essere noi stessi. La poesia, allora, diventa l’unico mezzo che abbiamo per rievocare i nostri miti, per trovare quell’ispirazione genuina, per cercare il tempo perduto – spesso fallendo.
Come riuscirci? La chiave, come sempre, è nell’equilibrio: misterioso, fra la chiarezza della scrittura e l’insondabilità del mondo emotivo di chi scrive. Il mito ci rende tutti uguali e tutti potenziali creatori attivi: il nostro mondo interiore è universale. Ma è solo attraverso la poesia e il linguaggio che riusciamo a spiegare, a imbrigliare pure se per pochi attimi, il mito, e a trasformarlo, nel migliore dei casi, da individuale a nuovamente universale.
Con una grande fascinazione per il passato, Pavese cita grandi storici come Raffaele Pettazzoni, Ernesto de Martino e Giambattista Vico, difende il verismo e il neorealismo, quanto l’angelismo e il grande romanzo americano. Raccontare è come ballare ci trasporta dal momento in cui nasce l’ispirazione e perché, fino all’atto della scrittura, nel cui processo l’autore crede come si crede a una religione. Perché sì, in questa vita bisogna pur credere in qualcosa, e nessuno ce lo può insegnare meglio di Cesare Pavese.
Titolo: Raccontare è come ballare
Autrice: Cesare Pavese
Editore: Wudz
Data di pubblicazione: Novembre 2024
Lunghezza stampa: 120 pagine
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