Dal 1934 a oggi, c’è del vero nella rabbia di un autore che vedeva il suo mondo finire. E anche oggi, questa rabbia dice a noi più di qualche cosa.
Ce ne parla Maria Teresa Renzi-Sepe
Non fatevi ingannare troppo dal titolo profetico: quello che l’austriaco Joseph Roth racconta ne L’Anticristo è una storia di uomini. Una che abbiamo vissuto e di cui rischiamo sempre di non accorgerci. Non ci sono Belzebù che tengano, nessun fuoco fatuo ci possiede: solo noi e il nostro insaziabile desiderio di perfezione.
Nel 1934, mentre Hitler dirige la Germania verso il vortice nero, Roth pubblica un’ultima invettiva piena di rabbia contro il nazismo, il fascismo, il comunismo, Hollywood, il giornalismo. In altre parole, contro la modernità. Questo libro ha la struttura della rabbia stessa – o del male. Un ibrido letterario ricco di riflessioni anarchiche e ciniche, ma in cui il lascito dell’ebraismo e del cristianesimo emergono dalle scelte linguistiche e dai giochi di parole – ben contestualizzati in questa traduzione di Cristina Guarnieri, edita da Castelvecchi.
La rabbia di Roth è figlia dei suoi demoni personali e del suo tempo. Antropocentrico in eccedenza a un tempo, specialmente in certe riflessioni di genere e razza, si sintonizza però con il nascente postmodernismo: dove ci ha portato il positivismo, l’oggettività a ogni costo? Joseph Roth rivendica una fame spirituale, causata dai prosciugamenti della guerra, della politica, della religione. E sulla terribile condizione degli ebrei dell’epoca – l’autore stesso era di famiglia ebraica – fa riflessioni amaramente lucide per il suo tempo (“L’uomo non diventa migliore, ma piuttosto peggiore, quando è perseguitato dall’odio, dalla sfortuna”).
Spesso retorico e moralista, e senza dubbio apocalittico, Roth si scaglia contro tutte le ipocrisie dei tempi moderni, contro chi vuol vendere l’immortalità attraverso la scienza, una pellicola cinematografica, o un dio. Perché leggere L’Anticristo oggi – arrivato per la prima volta in Italia solo nel 2010 – quando la sua lingua o certe sue idee le sentiamo forse distanti? Perché anche se scomodo da ammettere, c’è molto di vero nella sua rabbia. E oggi questa verità dice a noi più di qualche cosa: risuona in essa il rancore per un certo tipo di progresso che ha continuato a non rispettare l’uomo.
Titolo: L'anticristo
Autore: Joseph Roth
Casa editrice: Castelvecchi
Traduzione: Cristina Guarnieri
Pagine: 16
Pubblicazione: 30 luglio 2024
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