Nell’atto della lettura siamo tutti un po’ folli. Ce lo spiega con esempi e teorie consolidate Valentino Baldi in questo saggio della collana Quodlibet Studio
Recensione di Chiara Bianchi
Dove ci porta la nostra mente quando leggiamo? In quali spazi della mente possediamo esperienze legate alla follia che ci permettono di comprendere e di interagire con personaggi deliranti delle storie che leggiamo?
Valentino Baldi, docente di Letteratura italiana contemporanea all’Università per Stranieri di Siena, si occupa di narrativa e saggistica, del rapporto tra psicoanalisi e letteratura, di teoria della letteratura, in questo saggio condensa una proposta di teoria letteraria evidenziando le “logiche del delirio” proponendo, attraverso esempi di testi letterari uno schema critico e interpretativo al servizio dei testi ma da un punto di vista particolare: quello del lettore.
Il patto è sospendere temporaneamente l’incredulità, accogliere la figuralità, abitando mondi altri, quelli del testo scritto, dove un fantasma appare prima ancora che il dramma inizi come nel caso dell’Amleto.
«Sono convinto», scrive nell’introduzione Baldi, «che l’ideale romantico dell’artista folle e geniale dovrebbe essere sostituito dall’immagine di un lettore impazzito per l’esperienza che qualsiasi testo letterario lo costringe a vivere» questa l’idea da cui muove per entrare nel suo percorso con la speranza di convincere il suo «particolare lettore», attraverso il commento e l’analisi testuale, ad aprire nuove prospettive di dibattito su quanto anche «le ragioni della follia debbano essere ascoltate».
Non mancheranno le teorie freudiane affiancate a quelle più filosofiche-letterarie di Todorov, Poe e Kafka, Lacan e Jauss. Una lettura che, come una visione, conduce al nodo centrale: il nostro ruolo di lettori nell’atto della lettura.
Titolo: Nel delirio - Letteratura e malattie della mente
Autore: Valentino Baldi
Casa editrice: Quodilibet Studio
Pagine: 224
Pubblicazione: 10 luglio 2024
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