La vita in pugno | Rita Bullwinkel

La vita in pugno | Rita Bullwinkel

Sul ring non servono parole. Una storia, otto storie e un linguaggio nuovo, quello dei corpi nella boxe.

Recensione di Chiara Bianchi

A Reno, in Nevada, si stanno per svolgere le semifinali e la finale della Coppa di figlie d’America, lo sport è la boxe. 
Il palazzetto dove si svolgono gli incontri è ridotto a un rottame, con il tetto in lamiera e i vetri offuscati dalla polvere del deserto. Il caldo è asfissiante. All’interno c’è silenzio, le persone presenti sono poche, escluse le otto atlete concorrenti. 
Rita Bullwinkel, al suo romanzo d’esordio La vita in pugno – dopo la potenza dei suoi racconti nella raccolta Lingua nera, uscita qualche anno fa per Black Coffee – tradotto da Sara Reggiani e pubblicato da Bollati Boringhieri, ci conduce in un mondo parallelo alle vite di queste giovani sfidanti provenienti da diversi stati degli USA. Collegiali che si sfidano sul ring con potente eleganza e delle quali, grazie al narratore onnisciente, conosciamo pensieri, passato e futuro, contornati da crepe, pugni e ricerca di equilibrio interiore e fisico. 

Una vita risucchiata da una passione può essere meravigliosa. Ma può essere anche melensa, stupida e teatrale. In molti preferiscono un palcoscenico diretto da Dio. 

La scrittura di Bullwinkel è lama tagliente: frasi brevi, essenziali, come le vite di queste giovani promesse; equilibrata nella struttura e nelle scelte stilistiche, assente di dialoghi e di descrizioni superflue. 
Ciò che colpisce è la trama di azioni che la voce narrante costruisce, trascinandoci sul ring tra un pugno e l’altro, lasciandoci assaporare le gocce di sudore miste a sangue, quando i colpi inflitti dettano il ritmo del racconto fuori dal ring: le famiglie, i luoghi di provenienza, i desideri, le amicizie. 
Tutto fluttua come la polvere illuminata dai raggi del sole che tagliano l’aria all’interno della palestra e anche quando il futuro delle otto giovani donne ci viene svelato, noi restiamo sempre sul ring, in attesa del prossimo round. 
È il silenzio a colpire nella sua durezza. Nella boxe non si parla, il paradenti rappresenta l’ostacolo. Ma queste ragazze sono in grado di dirsi molto più di quello che direbbero con le parole: il loro linguaggio è composto di gesti, di movimenti, dalle fattezze dei corpi nello spazio occupato, dagli sguardi taglienti. 
Queste ragazze si sentono acqua, fuoco, aria, terra e cielo, il loro sentire è un pezzo di un mosaico in cui le loro otto storie finiscono per sovrapporsi. E il disegno più grande è quello che incontriamo nel capitolo finale, inaspettato, apparentemente fuorviavate, ma che contiene il fulcro di tutta la narrazione: l’istinto al combattimento non è fine alla competizione. 

Il desiderio di compiacere gli altri è il desiderio di non essere diversi.



Titolo: La vita in pugno
Autore: Rita Bullwinkel 
Editore: Bollati Boringhieri
Pagine: 224
Pubblicazione: 2024

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