Racconti dei mari del sud | Jack London

Racconti dei mari del sud | Jack London

Alla scoperta del “selvaggio” nei mari del Sud con Jack London: un’avventura fuori dal tempo.

Recensione di Chiara Bianchi

Scriveva con passione delle grandi questioni della vita e della morte, sul sopravvivere con dignità. Le sue storie sono grandi avventure basate sulla sua conoscenza del mare. Tanti conoscono il suo nome ancora oggi, Jack London: un uomo che raggiunse il successo grazie alla sua capacità di descrivere e raccontare le sue avventure, e – forse ancora più importante – grazie al suo lavoro instancabile sulla  parola. 
Tra i suoi numerosi scritti, alcuni romanzi sono oramai considerati classici e ancora letti in tutto il mondo. 

Quodlibet nella collana Compagnia Extra e nella traduzione classica di Beatrice Boffito, ristampa Racconti dei mari del Sud, usciti con il titolo originale South Sea Tales nel 1911. 
Ricordo di aver letto questi racconti da una polverosa e ingiallita edizione BUR (uscita per la prima volta in Italia nel 1955, nella traduzione proprio di Beatrice Boffito, di cui in questa nuova edizione non è presente la nota al testo della traduttrice) presa in prestito dalla biblioteca del paese. Li lessi di fronte al mare. Prima di questi racconti avevo letto, come molti, il più famoso Zanna bianca. E anche se già all’epoca qualcosa di desueto risuonava in alcune scelte lessicali invecchiate e superate, posso ancora dire che la potenza degli incipit di London è immensa. 

In questi otto racconti, London ci racconta in brevi episodi la crepa apparentemente insondabile tra l’uomo occidentale e gli uomini dei luoghi attraversati: piccole isole del pacifico dove è chiaro che «negri» e «bianchi» non si capiranno mai. 
Come dei luminosi quadri di un tempo abbozzato a piccole e svelte pennellate, il lettore resta incagliato – per usare un termine marinaresco – alla pagina e vive i tormentati eventi che in questi episodi London narra: uomini di ogni rango sociale, provenienti dall’Occidente, salpano i mari del Sud per conoscere (e poi imporre la propria visione) questi strani esseri: «una massa di selvaggi ignudi», affascinanti, dalle strane abitudini e rituali. 

Il mio preferito, allora come oggi, resta Il dente di balena che inizia così:

Accadde nei primi tempi di Figi: John Starhurst un bel giorno si alzò nella casa della missione del villaggio di Rewa e annunziò la ferma volontà di portare il Vangelo in tutto il Viti Levu. Ora, Viti Levu significa «La Grande Terra» essendo l’isola più grande di un gruppo composto di molte grandi isole, per non parlare di centinaia di piccole.



Titolo: Racconti dei mari del sud
Autore: Jack London
Editore: Quodilibet
Pagine: 240
Pubblicazione: 28 febbraio 2024

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