Quando il passato e il racconto che ne facciamo di esso ci insegna a creare il futuro.
Ce ne parla Maria Teresa Renzi-Sepe
Due vite, due epoche diverse, un solo nome: Caterina.
Caterina di oggi vive una vita fatta di piccole cose di provincia, di pendolarismo, di cocktail bar massimalisti, di cerette senza fattura. A differenza dei coetanei, ha voglia di fuggire. Una voglia ereditata dalla Caterina di ieri, la sua bisnonna. Spedita in America dai genitori all’inizio del ‘900, la sua vita si spezzó in trentaquattro oggetti rotti.
Diceva che la sua vita non era mai stata intera. Lo ripeteva sempre, sai come fanno quelli che ti dicono la stessa cosa finché non ti scoppia la testa? Lei diceva questo. Che non era mai stata intera.
Le donne sono le vere protagoniste di questo romanzo. Spigolose, contraddittorie, ma affascinanti come le giraffe, che sembra che con gli altri animali non c’entrino niente. Le loro storie sono custodite dal personaggio di nonno Ernesto: femminista ante litteram, passa dall’ammirazione per sua madre – Caterina di ieri – alla nipote – Caterina di oggi – nella quale ripone speranze, aspirazioni, la vita stessa.
La giraffa non c’entra, esordio di Irene Bonino per 8tto edizioni, ci parla di emigrazioni difficili, di segreti familiari, di provincie soffocanti, della ricerca di un posto per sé stessi. Ma soprattutto, ci ricorda che il passato – e il racconto che ne facciamo di esso – può insegnarci a creare il futuro.
Autore: Irene Bonino
Pagine: 192
ISBN: 978-88-31263-42-9
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