Di vite, di dolori e di ricerca di sé attraverso la scrittura
Ho perso tantissime cose, materiali e non, cose davvero cose e non-cose, ma perso soprattutto questo: il senso di chi sono io.
Recensione di Chiara Bianchi
Come spesso accade, scrittori e scrittrici indagano la ricerca di se stessi rimirando la vita, le foto, le parole dei loro simili che li hanno preceduti. Paola Moretti, nel suo Incorreggibili, 66thand2nd, sceglie di raccontare le vite e le opere delle sue “muse” per tentare di catalogare il dolore della perdita di un padre e di un’amica, e di una certa identità fatta luogo.
Sono quattro le figure, tutte donne, a essere lo scheletro della ricerca del sé per Moretti – che si muove all’interno del territorio dell’autofiction a cui si aggiungono ricerca e analisi delle parole, dei temi e delle scelte stilistiche e di vita che quelle donne affrontarono prima di lei – scrittrice giovane e spersa tra i suoi demoni (il primo è la scrittura) e i suoi irrisolti.
Rispetto al suo esordio di qualche anno fa con Bravissima, la prosa di Moretti si fa più tonda, meno istintuale, più matura. Sceglie un punto di vista esterno: la vita e le opere di Jane Bowles, Fleur Jaeggy, Elfriede Jelinek, Clarice Lispector per scavare negli abissi del proprio dolore. Nulla è lasciato al caso, ogni parola muove da dentro a fuori e viceversa, attraversa vite, luoghi, impressioni. Ciò che fa Moretti è riempire le pagine di sineddoche per tentare di dar voce al dolore, alla morte, al definitivo abbandono, alla perdita unitaria del sé.
Un libro per scoprire, sotto una diversa luce, le scrittrici raccontate. Il senso critico con cui Moretti espone i fatti, i limiti e i sentimenti più nascosti è una forma di resilienza a cui tendere nel tentativo di uscire dall’apnea.
Titolo: Incorreggibili
Autore: Paola Moretti
Casa editrice: 66THAND2ND edizioni
Pagine: 128
Pubblicazione: 15 luglio 2024
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