L’ineffabilità del passato, la memoria corrosa dal presente, la vita in frammenti, la scrittura e la ricerca del senso di sé
Chiara Bianchi
Sir M. John Harrison è oggi un uomo dai lunghi capelli bianchi e dalla barba curata. Ha superato la soglia dei settanta anni, ha alle spalle più di venti pubblicazioni e in questo anti-memoir ci regala un po’ di se stesso.
Vorrei essere qui. Antimemorie, tradotto in italiano da Luca Fusari, secondo titolo della neo casa editrice Mercurio, ci offre un esempio eccellente di ossessione della parola nell’uomo prima ancora che nello scrittore. Taccuini empi di appunti, frasi dimenticate, impressioni di attimi, sfoghi di momenti dell’esistenza di Harrison confluiscono in questo libro di poco più di duecento pagine.
Immersivo è il termine che per primo mi è sovvenuto chiudendolo, dopo aver concluso la lettura. Anche quando Harrison sembra cedere ai sentimenti e alle emozioni, come nel racconto della perdita del gatto, ci si imbatte in un atteggiamento narrativo, una postura esistenziale, con la quale affrontare l’enormità degli eventi di una vita intera, come quando impugni una penna e scrivi i tuoi pensieri su un foglio bianco senza sapere bene perché, con l’unica certezza di essere un irrequieto, una persona che gioca con la solitudine, le case, i traslochi, le scatole accatastate e abbandonate, con una serie di oggetti che col tempo non raccontano più nulla o forse dicono troppo.
La scrittura come appiglio all’unico mondo possibile, secondo Harrison. Perché non esistono mondi alternativi nei libri, ma soltanto modi differenti di raccontare lo stesso.
Il futuro è il presente e il passato poco importa se non si può più cambiare.
Eppure, Harrison ci mostra i suoi anti-ricordi, ci conduce nella confusione della produzione creativa, in compagnia del suo alter ego Map Boy e di Beatrice, immaginifica donna dalle parole affilate, come quando gli scrive «cerca situazioni in cui puoi prendere decisioni sbagliate, altrimenti scriverai secondo un modello» e ancora «Te la caverai».
Questo libro di difficile categorizzazione (meglio così) va letto esattamente con lo spirito con cui è stato scritto: «Quando ho cominciato questo libro non sapevo cosa fosse: perciò ho deciso di farmi dire da lui che cosa sono».
All’interno ci troverete, forse, qualcosa di voi, qualcosa di Harrison e qualcosa che spieghi perché l’autore sia convinto di trovarsi «nell’era della Fantasia».
Titolo: Vorrei essere qui. Antimemorie
Autore: M. John Harrison
Traduzione: Luca Fusari
Casa editrice: Mercurio edizioni
Pagine: 232
Pubblicazione: 17 maggio 2024
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