Parlare ai ragazzi e alle ragazze di cosa sia il carcere.
Chiara Bianchi
È sempre difficile approcciarsi ad alcuni temi con i giovani e le giovani adolescenti. Il carcere è uno di quei temi complessi. Cosa è il carcere e come spiegarlo a loro?
Valentina Calderone e Marica Fantauzzi hanno pensato di farlo con un abbecedario (Momo Edizioni). Parole che non ne richiamano direttamente la forma, ma la sostanza. Si susseguono quindi A come Ambiente, B come Bandito, N come Notte, V come Vendetta.
La prefazione è affidata a Giusi Palomba che ci parla di punizioni e di come il sistema punitivo nelle scuole pubbliche sia cambiato negli anni, e di quanto oggi sia possibile un dialogo che escluda la punizione per far spazio al dialogo.
«Il carcere non è qualcosa di estraneo alla vita dei cittadini», lo dice nella postfazione Luigi Manconi.
Le illustrazioni sono di Ginevra Vacalebre.
In sostanza, una parola che nell’abbecedario torna è A come Alternativa. L’eliminazione del carcere lungo e dell’ergastolo sono due punti fondamentali per il rispetto della vita umana. Le autrici non sono le prime a battersi su questo nodo, difatti, citano i padri della Costituzione italiana che il carcere lo provarono sulla loro stessa pelle.
Ecco un piccolo aiuto per insegnanti, genitori, educatori e adulti. Un modo per far riflettere i più giovani sull’esistenza della perdita della libertà, sulla parola Giustizia che non è mai sinonimo di Vendetta.
Titolo: Il carcere è un mondo di carta
Autori: V. Calderone – M. Fantauzzi
Editore: Momo Edizioni
Pagine: 160
Pubblicazione: 23 febbraio 2024
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