parole di Chiara Bianchi
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Sara Bertrand torna in Italia con il suo secondo romanzo Territorio di fuga, tradotto da Giulia Giorgini, per i tipi di Edicola Edizioni. Scrittrice cilena di talento, dopo aver scritto a lungo libri per l’infanzia – nel 2017 ha vinto il Premio New Horizons della Children’s Book Fair di Bologna con il libro La mujer de la guarda – si è dedicata alla scrittura per adulti. In questo libro, però, l’infanzia è uno dei temi centrali. La vita della protagonista, e voce narrante, Lili, passa attraverso il racconto frammentario, selettivo, di storie legate a una parte della famiglia: nonno nr. 1 e nonna nr. 1 e nr. 2, madre, padre e fratelli.
«Non mi sono mai sentita attraente, il problema era il mio naso. E ovviamente mia madre» dichiara fin dal principio della narrazione. Una madre assente, pronta ad accogliere il nuovo, che sia un compagno o una filosofia di vita o entrambi, e che continuamente fugge al suo ruolo genitoriale.
I ricordi di Lili della sua infanzia sono legati a una vita scomoda, priva di felicità, densa di rabbia e rancore, tempestata da eventi traumatici – come la morte improvvisa di «Lucas, Luc, L, il mio compagno di avventure, fratello di bici cross» con il quale scopre l’amore e i libri di Lovecraft. La sua assenza segnerà la vita di Lili nel profondo, tanto da contribuire a quell’inadeguatezza e quella sfuggevolezza verso gli uomini che caratterizzerà tutta la sua vita. Persino il presente. Narrato in terza persona, come piccoli frammenti posti in precisi momenti della storia, in cui si narra l’avvicendarsi della protagonista con l’uomo che l’ha scelta come persona da amare, da proteggere, da vivere.
Le storie della sua vita, e i dissapori che l’hanno ferita, disegnano il suo destino: traumi che faticheranno a essere assorbiti da una saggezza che tarda a giungere.
La separazione dei genitori e la fuga della madre – al quale si lega il tema del femminismo nell’ondata degli anni Settanta che vide le donne rivendicare la propria libertà e il proprio destino – sono il peso che Lili si ritrova a sopportare in religioso silenzio, nella speranza di un ritorno. Anche Lili sarà donna e farà i conti con il suo passato, con i suoi demoni, con la verità e con le bugie che «sono collettive e si costruiscono con i silenzi degli altri». Crescere è doloroso. Lili vive tra il tempo di sua nonna, di sua madre, il suo presente e il suo futuro. Già la nonna cercava l’indipendenza. Nella storia familiare di queste donne c’è la forza motrice del cambiamento, la memoria storica della ricerca di libertà, la violenza e la predominanza maschile. Lili è la portavoce ultima, per generazione, di questo bagaglio, ammantata di malinconia «che talvolta l’attraversa» vive nel tentativo, perennemente imbastito, di difendersi dal bene, dall’amore, con l’unica eredità tangibile ricevuta: la fuga.
La scrittura di Bertrand supera il sentimentalismo del ricordo e, grazie a frasi affinate ed essenziali, riesce a rendere rarefatta l’atmosfera della memoria e la potenza, colma di rabbia, del desiderio.
Titolo: Territorio di fuga
Autore: Sara Bertrand
Traduzione: Giulia Giorgini
Collana: ñ
Genere: romanzo
Pubblicato: Febbraio 2023
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