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La vita di un aviatore-scrittore attraverso le sue lettere
di Chiara Bianchi
«L’essenziale, il più delle volte, non ha peso. L’essenziale qui, in apparenza, non è stato altro che un sorriso. E un sorriso è spesso l’essenziale. Si è ripagati, da un sorriso. Un sorriso rianima. E la qualità di un sorriso può far sì che si muoia.»
Per la collana I Pacchetti, libri «leggeri e tascabili, poveri e belli», che «uniscono libro e cartolina in una veste tipografica inedita e di immediata riconoscibilità e recuperano la lettera come un dono di pensiero per accompagnare un incontro, un’occasione o un evento. Nasce così un’idea regalo o da collezione che, con due semplici piegature, è pronta per essere spedita.» così vengono descritti sul sito de L’orma editore, è stato di recente pubblicato Con un sogno in testa. Lettere da un pianeta stellato. Una selezione di lettere scritte da Saint-Exupéry tra gli anni Venti e gli anni Quaranta del Novecento.
Il volo occupa una spazio notevole nelle lettere, come nei pensieri e nella vita intera dell’aviatore-autore, conosciuto in tutto il mondo per il suo Piccolo Principe.
Il suo bisogno di scoprire il mondo passa attraverso le parole che regala alla sua amata madre, ai suoi migliori amici e alla sua donna Consuelo, con la quale si sposerà e vivrà una vita fatta di lunghe distanze – dovute alle sue missioni aeree, ma anche a una certa tendenza al tradimento che porterà il loro matrimonio a un passo dalla rottura, ma che Consuelo non dissolverà mai, rimanendogli accanto fino alla prematura fine.
Tra le ultime lettere di questa selezione epistolare, a pagina 51, colpisce una lettera mai spedita, ritrovata nel carteggio di Saint-Exupéry e indirizzata a un generale X. A differenza delle lettere alle donne della sua vita, in cui emerge la solitudine e l’amore, nonostante la guerra e le notti nel deserto, in questa particolare lettera c’è il pensiero profondo di un uomo che teme la guerra, ma ancor di più ciò che verrà dopo. Chiama l’umanità «deserto umano», dichiara che ogni lirismo è perduto e che sarebbe necessario «concentrare tutti gli sforzi per ridare agli uomini un significato spirituale, delle inquietudini spirituali.» e poco più avanti «Non si può vivere di soli frigoriferi, di politica, di bilanci e di parole crociate. Non più. Non si può vivere senza poesia, senza colore e senza amore.» e va avanti criticando stancamente la società ormai affidata all’intelligenza, promuovendo un ritorno al significato dell’amore da ritrovare nelle piccole cose quotidiane.
Quanto può essere vicina a noi nei temi, questa lettera, che invece appartiene a un tempo passato?
Nell’ultima lettera a Consuelo, che precede la sua morte, Saint-Exupéry torna sul suo bisogno di calore umano e sottolinea quanto stanco sia delle accuse, dei paroloni e dello «spocchioso fanatismo» che ammanta quei tempi e ferocemente critica chi non ha mai avuto il coraggio di sporcarsi le mani. Parla di partecipazione diretta contro chi ostenta parole senza azione. Lo fa pensando alla guerra, ma anche contro chi lo ha accusato di aver scritto storie come Volo di notte dopo la pubblicazione del quale, da autore, sperimenta le inimicizie dei suoi commilitoni.
E intanto scrive e disegna. Ai bordi di molte sue missive ci sono le prime bozze del principe. Una storia che l’ha seguito tra voli reali e pindarici e di cui, ancora oggi, riconosciamo il valore.
Compra sul sito dell’editore
Titolo: Con un sogno in testa
Autore: Antoine de Saint-Exupéry
Editore: L'Orma editore
Pagine: 64
Pubblicazione: ottobre 2022
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