L’indissolubile mistero della figura di Shakespeare fra Poeta e Uomo ricade nella cieca curiosità del lettore a caccia di pettegolezzi segnando la morte dell’arte
di Chiara Bianchi
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«Conta l’opera. Lasciate stare l’autore»
Per la prima volta tradotto e pubblicato in Italia da Spartaco Edizioni, La casa natale di Henry James apre la collana Elitropia. La versione italiana è stata curata da Sergio Perosa, traduttore e studioso dell’opera jamesiana.
Siamo di fronte a un romanzo breve di estrema potenza e peculiarità. Pur toccando temi cari alla produzione artistica di James – il contrasto arte-vita, valori europei contrapposti a valori americani, la commedia sociale, le conseguenze dell’incontro tra i personaggi – il sentore primigenio è di una critica alla trasformazione dell’arte in fenomeno massificato fatto principalmente di attori che ruotano intorno al business e alla pubblicità. Il personaggio pubblico, in questo caso Shakespeare, vive all’ombra della menzogna costruita intorno a un luogo – la sua casa natale – al quale accedono i lettori curiosi alla ricerca del pettegolezzo e della curiosa raccolta di dettagli riconducibili alla sua vita privata. Scompaiono le opere e resta soltanto il fanatismo verso la vita dell’artista. Nulla di più attuale. La morte dell’arte a favore del mercato.
Al centro del racconto le vicende di Morris Gedge e di sua moglie, entrambi selezionati al compito di nuovi custodi della casa natale del Bardo, dopo una vita modesta e senza troppe ambizioni, ma moralmente solida.
L’integrità dei due andrà a pezzi. Scegliendo di sostenere la credenza popolare a scapito di un valore prima considerato imprescindibile: la purezza dell’opera artistica. Prima la moglie, poi lui, lentamente si uniscono al coro dell’indifferenza, non senza alcune resistenze di Morris. Negare la storia costruita su quel luogo, diventato metafora della menzogna, farà scontrare l’ingenuo protagonista con una realtà priva di onestà e pregna di inganno, con il solo scopo di elevare il proprio personale status quo.
Pare che James sia stato, in vita, ossessionato dal mistero tra la grandezza di Shakespeare Poeta e l’assenza di quotidianità. E anche se James stesso sosteneva la tesi per cui l’autore doveva restare impersonale con la sua opera, per Shakespeare sentiva in quella mancanza una perdita di totalità dell’opera stessa.
Sono le idee jamesiane a emergere dal fondo di questa novella a cui ci affidiamo per scoprire irrimediabilmente come alcuni processi abbiano radici lontane e continuino a resistere.
«C’è stato qualcuno», disse Gedge, appoggiato allo stipite. «Ma Loro Lo hanno ucciso. E, morto com’è, continuano. Lo fanno e rifanno. Lo uccidono ogni giorno».
Cura e traduzione di Sergio Perosa. Collana diretta da Alessio Bottone
Pubblicazione: 31 marzo 2022
Collana: Elitropia
Pagine: 152
ISBN: 9788896350959
Disponibilità: ottima
Prezzo: 14.00 €
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