Fai Ciao di Flavio Ignelzi
Una storia di conflitti irrisolti
di Chiara Bianchi
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Dopo un romanzo e una raccolta di racconti, Flavio Ignelzi con Fai Ciao, pubblicato da Polidoro Editore, torna alla prosa lunga.
La storia racconta di Samuel, un adolescente che vive con sua madre, giovane vedova avvenente, con la quale vive un rapporto conflittuale. Non ha amici Samuel, passa le giornate ad ascoltare vecchia musica in cuffia e a perdersi tra i grandi spazi della periferia, fino a scoprire una villa abbandonata. A volte gli squilla il cellulare e dall’altro capo del telefono c’è una voce femminile, premurosa, saggia e sempre pronta a sostenerlo. Solo con Arabella riesce a parlare. Ma la vita di Samuel si traduce pressoché in silenzi e non detti. Vive in un angolo, nascosto, cercando di confondersi con l’ambiente circostante, questo non è sufficiente a evitare le botte dei suoi compagni, le battute e l’imbarazzo.
La particolare struttura della storia – procedendo all’indietro in un arco di tempo di tre mesi– permette al narratore di fornire indizi sparsi, incastrare i singoli tasselli di una storia che apparentemente è soltanto quella di un adolescente, fino a giungere al capitolo finale, conclusivo.
L’adolescenza è il punto di arrivo per Samuel, non di partenza, e forse lo è per tutti. Tutto quello che siamo, iniziamo a esserlo già nell’infanzia. Non ci è dato sapere se Samuel abbia avuto un’infanzia felice, ma possiamo affermare l’irrisoluta questione edipica. Samuel odia sua madre, la odia a tal punto da volerla morta. Il motore del suo odio profondo trova radici nel rifiuto della donna a donargli amore. Lei non c’è, una madre assente, disinteressata al figlio, probabilmente lo percepisce come un fastidio, una parte della sua vita che non le piace.
Sento i passi della stronza in corridoio.
Samuel è il riflesso di quel non amore e le sue reazioni sono il frutto della sua giovane età turbata e confusa. Tutto può cambiare da un momento all’altro e anche quel poco di calore umano, presente in famiglia, a un certo punto svanisce. La figura del padre è singolare nella sua sottomissione al destino segnato.
Gli adulti di questa storia sembrano percorrere strade parallele e del tutto lontane dalla logica di Samuel, il quale vorrebbe solo essere visto. Invece tutto traballa, le certezze del ragazzo si inchinano al lato oscuro, alla cattiveria. Eppure, sappiamo che quei pochi mesi raccontati rappresentano per il protagonista solo una infinitesima parte delle esperienze che la vita ha in serbo per lui, un minuscolo pezzetto che assume le tinte del nero se a vincere sono i cattivi pensieri.
Un romanzo dall’aspetto noir con le tonalità e le sfumature di un romanzo di formazione.
Tre sono le cotolette che prepara sua madre, tre sono gli aguzzini che a scuola lo picchiano, tre le cose che gli vengono in mente quando ricorda suo padre. Tre è solo un numero?
E poi c’è la colonna sonora, spinta quanto basta, immersa nei ritmi martellanti di un rock estremo, il cui obiettivo è creare il vuoto nei pensieri. La musica gli impedisce di sentire il mondo circostante. Penso al testo di Bonehead dei Naked City (1990) Rooaaaaaarr/ yieeeahh /aaaaahhh/yoohhh / heeeaay /Roooooarrrr. Ignelzi inserisce qui e lì, nei momenti opportuni, alcuni versi dei vari pezzi che Samuel ascolta da un vecchio lettore CD ereditato dal padre.
[…] prima che il ragazzo schiacci il tasto STOP sul lettore CD portatile, un manufatto preistorico che ha ereditato padre insieme agli occhi azzurri e a quella tendenza a tenere ogni emozione per sé che sua madre ha sempre giustificato come estremo pudore.
E poi ci sono i sogni, rivelatori del suo inconscio, in cui si percepisce lo sforzo di vedersi, di capirsi, ma le case che vede, che abita, sono vuote. Sente un gran vuoto Samuel.
Il suo inconscio ci racconta anche di sua madre. Samuel non la vede, ma sente i gemiti di lei (ecco ancora l’Edipo irrisolto, confluito nel patologico direbbe Freud). Nei suoi sogni si muovono tutti gli individui che attraversano la sua quotidianità, imponendo la loro presenza, mentre Samuel vorrebbe solo essere da un’altra parte.
Ho scavato il cunicolo che collega i due mondi, una galleria intramuro nello spazio e nel tempo. Ma non so prendere una decisione. Sono entrambe disabitate.
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Editore: Alessandro Polidoro Editore (7 settembre 2021)
Lingua: Italiano
Copertina flessibile: 196 pagine
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