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“Hai messo più gioia nel mio cuore di quando abbondano vino e frumento. In pace mi corico e subito mi addormento: tu solo, Signore, al sicuro mi fai riposare”
Scorre lenta, ma cadenzata e meticolosa, la vita in una fattoria desolata nelle campagne di Ozark, in Arkansas.
La famiglia Mc Math sopravvive meritandosi ogni giornata, coltivando, raccogliendo e vendendo i prodotti del campo, allevando pochi animali, supportata da qualche bracciante nella stagione estiva.
Il “si lavora per vivere e si vive per lavorare”, quello che ci diciamo anche noi oggi, assume, in questo lontano e rarefatto contesto, un altro significato, quello originario.
“Nei giorni del raccolto, quando ogni anno Zachary decideva che il momento propizio era giunto, ogni loro pensiero, movimento e speranza erano rivolti a quegli steli inghirlandati di bianchi sbuffi...Raccoglierli bene e velocemente era la cosa più vicina all'arte che avrebbe mai sfiorato le loro vite.”
“Se qualcosa può andar male, lo farà” imperava Murphy e questo sembra sempre più vero se le basi sono già precarie. Se la sopravvivenza risulta già faticosa, in instabile equilibrio, in balia della natura e delle malattie, per questa famiglia male in arnese, tutto è destinato a peggiorare.
Quanto può essere lunga e stancante una vita e quanti eventi non previsti possono minare la serenità raggiunta faticosamente alla fine di ogni giornata? Chi ci può supportare e dare forza quando ci si ritrova soli e sommersi dai dubbi? Lo scopriamo seguendo e vivendo le incombenze della famiglia ma soprattutto di Kayla, la figlia quattordicenne, seguita a testa bassa dal fratellino Lucas e così ci troviamo, con apprensione, a tifare per la sua tenacia, spesso fin troppo folle, con qualche remora e smorfia di disapprovazione.
“Quando sono scosse le fondamenta, il giusto che cosa può fare?”
Sofferenza, fatica, delusioni, scoramento si alternano a speranze, preghiere, e prese di posizione di una ragazza forte e risoluta a non perdere ciò che il padre aveva costruito negli anni, tutto ciò che conosce e di cui può vivere.
Piero Malagoli riesce a dare il giusto ritmo ad ogni fase della storia, più lento durante le descrizioni accurate delle infinite stremanti giornate e più serrato e ronzante quando deve farci sballottare insieme ai crudi eventi, improvvisare e tremare dal freddo con i protagonisti. Mai con leggerezza.
Lasciatevi guidare alla scoperta dei campi di cotone, inseguendo sogni e bisonti e imparando a ricostruire capanni distrutti dalle tempeste. Immergetevi nei paesaggi elegantemente e minuziosamente descritti, vi sembrerà di non aver visto altro prima. Seguite la ricerca di Kayla, gravata dagli echi della guerra di secessione. Vi ritroverete disturbati ma affascinati dalla sua giovane testardaggine in un tempo scadenzato da speranze e necessità, fra versi di un vecchio libricino di Salmi e proiettili di un ancor più vecchio fucile.
Copertina flessibile: 328 pagine
Editore: Spartaco (26 settembre 2019)
Collana: Dissensi Lingua: Italiano
© Elisa Marchegiani