Elena Contenta Patacchini- 52 Hertz (Blonk Editore)
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Tema principale di questo originale monologo interiore è la difficoltà di sostituire i pezzi mancanti, dimenticare chi se ne va. Perché non è tanto chi ci lascia il problema, quanto la sua ombra. La protagonista senza nome dialoga con se stessa con straziante ironia, abita Milano e la vive, la ama e ci litiga, accompagnata da scrittori immortali come fedeli angeli custodi con cui viaggia sulla linea verde, la sua preferita. L’assenza è una presenza fisica, e forse quando ci lascia un po’ di tregua possiamo fare la pace con la nostra tenebra personale.
Annie Ernaux - L’evento (L’orma editore)
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Qualcosa di urgente, umano, magistrale. Annie Ernaux dice il vero: la sua scrittura nasce dal corpo. “L’evento” è l’aborto clandestino avuto nel 1963. Ci racconta tutto: i tre mesi trascorsi a cercare aiuto, i disperati tentativi di fare da sola, il doloroso intervento ripetuto due volte, e nonostante questo la necessità di una corsa in ospedale, perché l’assenza di aborto legale e sicuro significa rischiare la vita. Ed è questione di classe sociale: è chiaro quando il chirurgo si vergogna di averla maltrattata, dopo aver scoperto che non era un’operaia o una commessa, ma una studentessa universitaria. “Può darsi che un racconto come questo provochi irritazione, o repulsione, che sia tacciato di cattivo gusto. (...) E se non andassi fino in fondo nel riferire questa esperienza contribuirei a oscurare la realtà delle donne, schierandomi dalla parte della dominazione maschile del mondo.”
Claudia Durastanti - A Chloe, per le ragioni sbagliate (Marsilio editori)
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“Impazzire non è una gran cosa.” Claudia Durastanti parla il linguaggio universale di chi è avvezzo a considerare quelli che vengono definiti “disturbi psicologici” come normale routine, non con l’annoiata rassegnazione tipica di molti, ma con crudezza dolce e vivida, “finché sia il sintomo che il rimedio non sono scomparsi e sono rimasti solo i nostri corpi, un po’ più ammaccati di quel che meritavamo”. Mark e Chloe si incontrano poco prima del ricovero di lei, e a dispetto di tutto portano avanti una lunga convivenza, circondati da Brooklyn e da amici e parenti non meno disfunzionali, come la mamma di Mark, instabile poetessa tratteggiata divinamente da una penna che dovete senz’altro conoscere.
Margaret Atwood - L’altra Grace (Ponte alle Grazie)
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Il destino di una servetta sedicenne salvata dalla forca e condannata all’ergastolo a vita per aver ucciso, complice dello stalliere, il padrone e la governante (nonché amante del ricco signore) scatena le fantasie dell’opinione pubblica nel Canada di metà 800: scandalo sessuale, crimine, ribellione dei poveri contro i ricchi. Grace Marks è una sporca bugiarda che ha irretito lo stalliere e si è poi finta pazza per salvarsi la vita. No, pazza lo è davvero, abbiate pietà di lei. Pochi credono alla sua innocenza, facendone un caso di studio per le nuove frontiere della medicina mentale: dai colloqui di Grace - ormai rinchiusa da anni - con il dottor Jordan, emergerà quanto vale la vita di una donna quando è povera, schiacciata dal potere, e non ha scelta. Il talento narrativo di Margaret Atwood rende questo romanzo la cura ideale per il “blocco del lettore” più ostinato.
Shirley Jackson - Paranoia (Adelphi)
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Leggendo le sue storie di fantasmi e di paura è difficile immaginare Shirley Jackson diversamente da un’anima eccentrica dedita alla stregoneria, di certo non una casalinga madre di quattro figli, intenta a preparare colazioni e a stabilire regole di buona condotta. Eppure era entrambe le cose, e si ritagliava ogni giorno del tempo per scrivere, a costo di disseminare per ogni angolo di casa blocchetti e matite e dormire poche ore per notte, dopo essersi raccontata le fiabe mentre sfaccendava durante il giorno, con protagonisti il tostapane e la piastra per le cialde. Tramite questi scritti ritrovati postumi dai suoi figli, oltre a quattro racconti inediti da sballo, scopriamo la routine familiare di Shirley, quanto questa routine abbia nutrito il suo immaginario proprio perché non ha mai smesso di fantasticarci sopra, di trovare l’inconsueto nel consueto.
Yiyun Li - Ragazzo d’oro, ragazza di smeraldo (NN editore)
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C’è chi quando solleva un libro, e scopre che si tratta di racconti, sbuffa e lo mette giù. Ci sono tante ragioni, ma se siete tra queste persone vi sfido a leggere questa raccolta di Yiyun Li senza ricredervi sui racconti. Ambientati nella Cina moderna, parlano in effetti di sentimenti molto moderni: ansia, senso di vuoto, bisogno di intimità. Vissuti in un mondo che ha molte consuetudini da noi lontane, è vero, ma una narrazione lieve e allo stesso tempo acuminata ci racconta relazioni e drammi umani che nella loro unicità si rivelano comunque universali. “Erano persone sole e tristi, tutte e tre, e non sarebbero diventate meno tristi grazie alle altre due, ma potevano, con molta cura, creare un mondo che avrebbe accolto la loro solitudine.”
Agatha Christie - Il caso del dolce di Natale e altre storie (Oscar Mondadori)
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Mi sono deliziata della mia mancanza di perspicacia investigativa, mi sono accomodata in confortevoli salotti inglesi dove Monsieur Poirot e Miss Marple mi hanno indicato con arguta eleganza l’identità dell’assassino. Spiegatemi tutto, ma senza fretta, perché queste sono giornate lente. Una lettura d’intrattenimento intelligente, una scelta confortevole per i giorni di festa. La regina del giallo presenta questa selezione di racconti come un menù di gustose portate da lei scelte per farci alzare da tavola grati e satolli: il caso del dolce di Natale apre le danze facendoci immergere nell’atmosfera giusta, per poi proseguire con una serie di casi misteriosi, risolti con il consueto acume.
L. Frank Baum - Vita e avventure di Babbo Natale (Garzanti)
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Vengono narrate tante storie sulla vita di Santa Claus, su come nacque e del perché decise di dedicare la sua vita alla gioia dei piccoli umani. L’autore del Mago di Oz, nel 1902, propose la sua versione dei fatti, in una fiaba che è l’ideale da leggere insieme ai bambini, o anche senza perché no: se l’avete conservato dentro di voi, un bambino ci sarà comunque. Scopriamo dell’infanzia di Claus nella foresta di Burzee, abbandonato in fasce e adottato da un ninfa immortale, vezzeggiato dalle fate dalle bestie e da tutte le creature magiche. Scoprirà presto di non essere dei loro, conoscerà i mortali suoi simili, e le più fragili creature tra di essi: i bambini. Come nacquero i primi giocattoli? Come giunse la tradizione dell’albero e delle calze? Questo libricino ce lo racconta, accompagnando i nostri sogni della vigilia. Raccomandato ai fanatici del Natale più incalliti.
© Giulia Gazzo