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Si potrebbe stare un’infinità di tempo a disquisire su quanto l’essere umano sia, in realtà, una razza inferiore rispetto alle altre.
A livello di rispetto per il pianeta che lo ospita e per le altre specie, l’essere umano è la vera bestia. Non ci sta a cuore niente, ce ne sbattiamo del surriscaldamento globale e stiamo facendo a pezzi la terra. Gli animali? Carne da macello, pellicce e circo.
Siamo arroganti, ci sentiamo superiori e in diritto di comandare su tutto e finiamo pure per ammazzarci tra di noi.
Basta guardarsi intorno per vedere il quadro dipinto da Roger Olmos in “Senzaparole” ed è davvero il caso di fermarsi un attimo e riflettere profondamente, prima di annegare nella nostra stessa ignoranza.
“Senzaparole” è un libro illustrato con pochissimi testi perché davanti a certe realtà le immagini parlano già a sufficienza. Non serve il rumore del chiacchiericcio. Roger Olmos ci presenta questo progetto importante, edito da Logos e sostenuto da Faada – Foundation for Advice and Action in the Defence of Animals - dove illustra in modo crudo e diretto la realtà che abbiamo ogni giorno davanti agli occhi quando si parla di sfruttamento e maltrattamento delle specie animali. Sfogliare questo libro è un pugno allo stomaco necessario, un tentativo di scuotere gli animi e di spingere a risvegliare una sensibilità che al giorno d’oggi è troppo sopita sotto abitudini e meccanismi terribili.
L’ho scelto a Lucca, rovistando fra tutti i titoli di Logos, un po’ sovrappensiero senza davvero rendermi conto di quale fosse l’argomento. Le immagini meravigliose viste un po’ di fretta mi avevano convinto senza indagare troppo.
Quando poi l’ho sfogliato con calma mi si è spezzato il cuore e mi sono trovata alla fine con gli occhi bagnati, gli stessi occhi bagnati che Roger disegna agli animali stipati nei treni verso il macello o incatenati fuori da un tendone mentre noi ci bendiamo gli occhi e fingiamo di non vedere. Le immagini sono tanto meravigliose quanto strazianti.
Dalla signora con in braccio il cagnolino mentre alle sue spalle giace la sua pelliccia sanguinante nell’armadio, alla ragazzina che mette il rossetto mentre i suoi capelli si trasformano in una scimmia avvolta nel filo spinato.
È davvero così difficile fare uno sforzo in più per proteggere questo mondo? Eppure ogni 27 di gennaio ci imponiamo di non dimenticare quello che è successo: la guerra, l’olocausto, i campi di sterminio, la sofferenza. È davvero diversa quella che provano, ogni giorno in tutto il mondo, le altre specie?
Vi consiglio di sfogliare questo libro e di rimanere “Senzaparole”. Perché è solo così che si può cercare di essere tutti un po’ migliori.
© Giulia Cristofori
Senza Parole | Roger Olmos
Editore: Logos
Collana: Illustrati
Uscita: 1 marzo 2014
Formato: Copertina Rigida