Melvile | Romain Renard

Melvile | Romain Renard

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Una graphic novel che intreccia abilmente testo e disegni, esplorando il colore ruggine come simbolo di cambiamento e nostalgia.
di Paolo Perlini

Spesso mi imbatto in discussioni riguardanti la validità dei fumetti e delle graphic novel. In alcuni casi, emerge una certa critica, sostenendo che chi apprezza questo genere sia privo di profondità, poco evoluto o addirittura ignorante. Tuttavia, sarebbe facile ribattere con la stessa moneta, pensando a chi forse dedica troppo tempo alle serie televisive senza esplorare altre forme di intrattenimento. A dire il vero, poco mi importa. Sono orgoglioso di essere cresciuto a pane e latte e fumetti e libri e di esercitare ancora adesso questo tipo di lettura.
Sebbene leggere una graphic novel possa sembrare semplice, il disinteresse di molti evidenzia che per alcuni è effettivamente un'impresa impegnativa.
Un romanzo può essere esplorato in due modalità: immergendosi in una lettura dettagliata, riga dopo riga, assorbendo ogni termine con cura, oppure scansionando le pagine per catturare il senso complessivo delle frasi. Nel contesto di una graphic novel, la dinamica diventa ancora più complessa. Alcuni si concentrano sul contenuto testuale delle vignette, altri apprezzano maggiormente la tecnica, lo stile delle illustrazioni; alcuni leggono attentamente il testo e contemplano con uguale intensità le immagini. E questo dipende dal valore della graphic novel.

Ad esempio, la prima domanda che mi sono chiesto prendendo in mano Melvile di Romain Renard, è stata: perché le tavole hanno questa tonalità color ruggine, che sfogliando le pagine pare quasi ti si appiccichi addosso? E la seconda: perché alcune pagine sono luminose, quasi delle polaroid sfumate, tavole che evocano una serenità velata di nostalgia? Perché altre sono cupe, scure, impenetrabili, strette, rapide come il cuore che batte a mille? Non resta che leggere per capirlo in pieno.

Il protagonista di Melvile è Samuel Beauclair, che tradotto alla lettera vuol dire: Ascoltato da Dio Bello Chiaro (anche questo mi piace cercare tra i significati reconditi di un libro). Samuel si trova di fronte al classico ostacolo dello scrittore: dopo aver esordito con un’opera molto acclamata, ora è paralizzato dalla mancanza di ispirazione. La sua vita apparentemente perfetta, con moglie e l'imminente arrivo di un figlio, si sgretola. Decide di trasferirsi a Melvile, il luogo dei suoi ricordi d'infanzia, nella speranza di ritrovare serenità e forse recuperare la creatività perduta.
In balia di creditori e del suo editore, Samuel lotta tra alcol, sigarette e fogli bianchi finché accetta un'opportunità di lavoro da David e Rachel, due fratelli che vivono in zona. Giorno dopo giorno, si dedica a scartavetrare e verniciare la loro casa, stabilendo un legame profondo che va oltre l’amicizia. 
La moglie di Sam inizia a nutrire sospetti sul tempo che lui passa con David e Rachel, in particolare considerando l'aspetto giovane e affascinante di lei e il fatto che Sam le abbia regalato una copia del suo libro. Le sue preoccupazioni non sono infondate, tuttavia, la situazione tra Sam e Sarah, la moglie, appare altrettanto ambigua: Sarah raramente esce di casa e Sam sembra evitare di parlare di lei.

Melvile è un perfetto equilibrio tra testo e disegni, una storia matura sull’affrontare il passato e il lutto. Una storia che è possibile leggere ascoltando la colonna sonora sul sito.
Ero convinto che il bianco e nero fosse il colore del passato; ora devo ricredermi: forse il suo colore è proprio quello della ruggine usato da Roman Reinard. Il colore tipico del metallo che ha subito un processo di ossidazione nel tempo e rappresenta il cambiamento, la trasformazione, evoca nostalgia e ricordi. Ed è il colore delle ferite.


Titolo: Melvile -  La storia di Samuel Beauclair
Autore: Romain Renard
Genere: Graphic novel
Editore: 21lettere, 2023

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