Il menestrello del rock incanta i giurati del Nobel.
Quale altro riconoscimento può essere anche solo sognato per una carriera come quella di Bob Dylan che la storia non gli abbia già dato?
Oggi, 13 ottobre, il cantautore americano vince il premio Nobel per la letteratura 2016.
Cresciuto a pane e folk di Woodie Guthrie, Dylan in cinque decadi è riuscito a reinventare il concetto di poesia musicale, a dare una nuova forma alla figura del cantastorie e del menestrello moderno, a dare voce agli oppressi, agli schiavi neri d’America e degli schiavi d’amore, a dare un suono alle invettive e alle proteste degli anni ‘60, a creare un nuovo vocabolario musicale. A Bob il premio per l’invenzione di una nuova letteratura. A lui che della parola, prima che della chitarra, ne ha sempre fatto uno scudo ed insieme la spada modellandola nel tempo. A lui che ha eliminato il confine tra l’immaterialità della musica e la materialità del verbo scritto.
© Richard Avedon's photo of Bob Dylan
Su Repubblica di qualche giorno fa ho letto una cosa interessante: David Kaiser - fisico e storico della fisica, afferma che "L'attuale organizzazione dei Nobel ha almeno due limiti. Il primo è che il premio non considera settori di ricerca che sono divenuti molto rilevanti anche dal punto di vista delle implicazioni sociali, come l'ecologia. In molti ambiti, oggi, la ricerca è sempre più interspecialistica e i risultati più significativi arrivano dall'intersezione di discipline diverse…".
Dopo queste righe ho chiuso il giornale e mi sono detto: “Ma il premio Nobel per la letteratura ha ancora un senso, si è adeguato ai cambiamenti della società, al nuovo modo di fruire storie, narrazioni, emozioni?”
Il premio Nobel per la letteratura è una delle cinque categorie presenti nel testamento originale di Alfred Nobel ed è attribuito all'autore "nel campo della letteratura mondiale che si sia maggiormente distinto per le sue opere in una direzione ideale".
E quindi ho pensato: perché solo romanzi o poesia? Perché non inserire anche i fumetti, le graphic novel, i manga? A mio parere le opere di Art Spiegelman, Joe Sacco, Marjane Satrapi sono vera letteratura e valgono tanto quanto quelle di un premio Nobel.
E poi…ma siamo sicuri che l’unica letteratura sia quella presente sui libri?
A Dario Fo, che proprio oggi ha abbandonato tele e pennelli, matite, penna e abito da giullare, 19 anni fa era stato assegnato il premio con questa motivazione: “Perché, seguendo la tradizione dei giullari medioevali, dileggia il potere restituendo la dignità agli oppressi."
Aveva aperto una strada, sdoganato le altre forme di letteratura e oggi, finalmente, il premio è andato a Bob Dylan, nome d’arte di Robert Allen Zimmerman con questa motivazione: “for having created new poetic expressions within the great American song tradition” (“per aver creato una nuova espressione poetica nell'ambito della tradizione della grande canzone americana").
© Isabella Di Bartolomeo e © Paolo Perlini