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I Violacida sono un gruppo originario di Lucca che nasce nel 2010 e un anno dopo, a dicembre 2011, arrivano come finalisti della ventitreesima edizione del Rock contest di Controradio, per poi pubblicare sul web il loro primo ep “Siamo tutti poveracci”. Subito dopo lavorano al primo album, pubblicato poi nel 2013, dal titolo “Storie mancate”.
“La migliore età”, uscito il 28 ottobre 2016 per Maciste Dischi, viene descritto come un disco «fatto di passeggiate in città deserte, lacrime, voli pindarici con la fantasia, l’ossessione del tempo che fugge e non torna, tra bottiglie piene, vuoti profondissimi e qualche rimpianto».
E qui parto in scivolata, dopo averlo ascoltato con attenzione diverse volte.
Credo che paradossalmente il titolo del loro primo album sia la descrizione esatta del contenuto di questo: mancano delle storie che plasmino la voglia che il gruppo ha di fare musica.
Mi spiego meglio: mentre si ascoltano le 11 canzoni di “La migliore età”, si sente distintamente che il quartetto di Lucca sa suonare e sa giocare con la musica e soprattutto che ne hanno ascoltata a pacchi e a tonnellate. Una dopo l'altra, le tracce del disco sembrano degli omaggi palesi agli artisti che probabilmente hanno plasmato i Violacida, il problema è che sono un po’ troppo palesi, talmente tanto che in “Occhi chiusi”, per esempio, sembra di sentire (anche in maniera abbastanza evidente) gli archi di “Bitter Sweet Symphony” dei The Verve, mentre “Varanasi” volteggia in maniera fin troppo ammiccante nelle sonorità dei The National. “Monte Blu” ricorda qualcosa di già sentito dei Joy Division e così via. La cosa un po’ triste e ironica insieme è che i brani rip-off sono anche quelli che si riascoltano più volentieri.
Manca qualcosa in questo disco, mancano storie che sporcano e inquinano le influenze personali e purtroppo non basta fare un compitino in cui si mette tutto quello che si ha studiato a memoria, se il tema è di ispirazione libera. Non basta far confluire i propri gusti, se poi non si rielaborano con la saliva della creatività.
Insomma, i Violacida sono cresciuti con determinati stili e sembra che abbiano una cultura musicale non da poco, però pare che non ne siano usciti del tutto. Anche se c'è intento e una costruzione ricercata dei brani, il disco non rimane impresso nella memoria e sembra più un esercizio di stile che lascia con tanta sete, sperando nell’arrivo di una età ancora migliore.
Artista: Violacida
Album: La migliore età
Tracce: 11
Etichetta discografica: Maciste Dischi
Uscita: 28 ottobre 2016
Genere: indie pop, indie rock
Credits foto copertina: Laura Sgherri
© Fiorella Vacirca