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James Cook ha il nome di un esploratore e capitano di nave inglese, ma l'aspetto di un pirata.
James Cook ha la faccia da bravo ragazzo, ma la voce roca e graffiante da seduttore incallito.
James Cook, in arte Reignwolf, ha 30 anni ma l'esperienza di un navigato rocker d'altri tempi.
Canadese, ribelle, rabbioso, seducente, potrei usare un sacco di aggettivi per descrivere quello che è: un musicista completo, un performer che inizia a suonare la chitarra a due anni e a quindici è già sul palco del Montreux Jazz Fest a improvvisare a fianco di nomi giganteschi, fra i quali B.B. King. Un genio del blues-rock distorto, un genere che sta vedendo la sua rinascita negli ultimi anni.
Reignwolf è uno che si diverte, soprattutto live, a sudare come un animale e dare tutto quello che ha da dare, fra la sua chitarra perennemente distorta e la batteria che suona come fosse sempre il suo ultimo concerto. Sì, perché ormai la sua firma è quella di one-man-show con chitarra e batteria o al massimo chitarra e grancassa. Che sia su un palco di un festival o in un parcheggio di un supermercato, la sostanza non cambia: le sue risorse rock sono infinite e lui è un musicista molto generoso.
La discografia al momento è piuttosto scarna e formata solo da tre singoli datati 2014 (“Are you satisfied?”, “In the dark” e “Lonely Sunday”), ai quali si è aggiunto a luglio 2016 il nuovissimo “Hardcore”, brano che anticipa l'uscita di un album atteso più delle lasagne che cuociono in forno la domenica.
Ma qui siamo fra adulti e bisogna dire le cose come stanno: la musica di Reignwolf è talmente animale che avrebbe la capacità di sfilare le mutandine anche alla più incallita vergine di ferro, è in grado di accendere le peggiori fantasie. Perché questo è quello che Reignwolf trasmette con ogni nota distorta: sesso, rabbia, denti stretti, piacere, letti sfatti, cattive decisioni, brividi lungo la schiena, saliva, morsi e autodistruzione.
Reignwolf non è un artista per tutti, è una bestia da palco, un vampiro dei live, un personaggio che soddisfa ogni nota, la riempie, la svuota e la arricchisce senza tenere niente per sé.
È la possessione demoniaca del blues-rock con denti affilati e dita veloci, e sta venendo a prendervi tutti.
Da seguire e mordere anche sul suo facebook.
© Fiorella Vacirca