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Un esordio discografico che convince appieno per questo duo che ci accompagna attraverso un viaggio intenso e sorprendente
In un momento tanto assurdo quanto inaspettato come quello che stiamo vivendo, il nuovo album dei John Qualcosa è la colonna sonora perfetta per questo periodo di riflessione forzata, un invito a fare i conti con te stesso, e con i tuoi amanti.
Ambra Marie e Raffaele D’Abrusco, coppia nella vita e nell’arte, che se ci pensiamo sono spesso la stessa cosa, ci regalano un album intimo e profondo, dai toni caldi e rassicuranti anche quando l’atmosfera sembra farsi greve.
Un lavoro per certi versi sorprendente perché questo album, autoprodotto dal duo, regala molto più di quello che ci si può aspettare; il primo impatto è quello di un'ambientazione in bilico fra il rock e il folk ma, approfondendo l’ascolto, si viene catturati da una miriade di suoni, piccoli particolari che ti portano a viaggiare attraverso immagini di posti lontani, che fanno trapelare tutta la vita che c’è all’interno dei brani che compongono questo disco.
Grande rilievo va dato alla partecipazione di Filippo Cornaglia (Niccolò Fabi, ndr) che ha curato le parti di batteria e le percussioni, ed ha impreziosito il risultato finale, rendendolo sicuramente più completo ed omogeneo.
Nonostante sia un lavoro molto personale Sopravvivere Agli Amanti riesce a creare una sintonia quasi magica con l’ascoltatore che si ritrova inevitabilmente catapultato nei suoi ricordi, nelle sue perplessità, ed è portato a pensare a come sopravvivere ai propri amanti, che altro non sono che le proprie passioni, che a volte si impossessano di tutti noi.
Così, in questo universo sonoro variegato e rassicurante, si aprono in continuazione finestre che ci mostrano come affrontiamo i rapporti umani, i viaggi, le speranze e i sogni, rendendo questo disco un lavoro decisamente immaginifico.
E non poteva essere altrimenti per un album che già dal titolo omaggia “Only lovers left alive”, film di Jim Jarmusch.
Se ci fermiamo a pensare che tutto questo flusso di sensazioni, fatto di suoni ed immagini, colori e vibrazioni, è il risultato di un disco che, per necessità, dovrebbe essere low-fi, abbiamo la conferma che, quando di fondo c’è qualità, unita all’onestà nel raccontarsi e alla libertà espressiva, il risultato è sempre molto gradevole.
Detto questo, soffermarsi sulle singole canzoni mi risulta difficile, mi sembra quasi di strappare una pagina da un libro, rovinando la storia; tutti abbiamo i nostri amanti, tutti noi abbiamo fantasticato di trasferisci lontano. Ognuno di noi ha la sua “canzone dei Doors”, e le proprie questioni irrisolte, da cui non si può fuggire.
Approfittate di questa lentezza forzosa, sedetevi per terra, magari sorseggiando del buon vino, e fatevi accompagnare dai John Qualcosa in un viaggio che farà riaffiorare ricordi lontani, e vi farà venire voglia di costruirne di nuovi.
Riflettete.
Brani Migliori: Sopravvivere Agli Amanti, Una canzone dei Doors
© Luca Cameli