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Questo 2018 è cominciato da pochissimo e già ci ha regalato fortissime soddisfazioni.
Ma no, cosa credete, non stiamo parlando dell’oroscopo di Paolo Fox, qui non c’entrano amore, soldi e fortuna: ovviamente parliamo di serie tv.
Una delle migliori è senza dubbio "The Marvelous Mrs Maisel", che sarà disponibile sulla piattaforma Amazon Prime Video in italiano dal 26 gennaio (ma per gli intrepidi consiglio per il momento la visione in lingua originale, che regala la soddisfazione dell’inesauribile parlantina americana schizofrenica e pungente).
La serie peraltro è stata ideata e diretta nientepopodimeno che da Amy Sherman-Palladino, la creatrice di "Una mamma per amica", mica bruscolini.
Ma chi è Mrs Maisel? Mrs Maisel, o Miriam, o Midge (Rachel Brosnahan) è la classica donna perfetta delle pubblicità anni ’50, perfettamente proporzionata, moglie e madre irreprensibile, proprietaria di un gigantesco appartamento nell’Upper West Side, pronta in ogni momento a sostenere il suo uomo, anche quando per anni la trascina a spettacoli di stand up comedy per i quali non ha il minimo talento, pur continuando a portare a casa il pane facendo un noiosissimo lavoro d’ufficio. Ma questo ormai è il passato.
Distrutto dall’ennesimo insuccesso comico Joel Maisel decide di andare via di casa, abbandonando Midge e i figli per la più classica delle relazioni extraconiugali, quella con la segretaria.
È così che la Magnifica signora Maisel si ritrova non solo a non essere più signora ma a perdere la sua vita di donna adulta e affermata, e in un impeto di rabbia nei confronti del marito irriconoscente, coadiuvata dall’alcool, si ritrova proprio sul palco in cui era solito esibirsi il suo ormai ex consorte, a ricevere ciò che lui ha sempre disperatamente rincorso: fiumi di risate.
Gli avventori del bar non ridono certo di lei, ma a causa sua, della sua parlantina sagace e categorica, delle sue idee femministe e per le sue trovate esilaranti, che chi ha visto almeno una delle precedenti serie tv scritte dalla Palladino riconoscerà senza dubbio come la sua personale cifra stilistica.
Sono monologhi potentissimi e recitati con estrema consapevolezza, che fanno andare in brodo di giuggiole gli amanti della stand up comedy più classica.
Ovviamente anche qui c’è un “ma”: quante donne negli anni ’50 erano comiche di professione? Come fare per farsi prendere sul serio quando ovunque ti si ricorda che il tuo ruolo deve essere quello di moglie devota, madre premurosa, angelo del focolare? Rompendo gli schemi Midge, un tempo benestante, torna a vivere dai genitori, a fumare di nascosto, si trova un lavoro in un grande magazzino, ma soprattutto grazie alla sua nuova (aspirante) agente, che per prima è rimasta folgorata dalla sua bravura, continua a esibirsi puntando sempre più in alto, mentre nel frattempo mette in discussione se stessa prima di tutto come donna.
Oltre ai dialoghi e alla regia assolutamente ineccepibili a mio parere questa serie ha altri due punti di forza: le musiche che la accompagnano quasi costantemente (ne potete trovare un assaggio su Spotify, si passa da Frank Sinatra a Barbra Streisand a Peggy Lee a Duke Ellington, con il risultato che non potrete tenere fermo il piede ballerino e la mano che batte ritmicamente sulla coscia) e i meravigliosi, pomposi, frivoli e vezzosi costumi. Potrei parlare ancora a lungo dell’incredibile lezione di femminismo che ricaverete da questa serie, da cui uscirete rinvigoriti come dopo una doccia fresca, o delle mille sfaccettature che si possono cogliere anche nei personaggi minori, ma lascio a voi il responso e vi auguro buon divertimento!
© Christina Bassi