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Ci sono voluti ben tre anni di attesa e uno speciale per poter arrivare alla premiere della quarta stagione di Sherlock. Che ne sia valsa la pena? Per essere uscito, almeno nel Regno Unito e negli USA, proprio il giorno di Capodanno, questo inizio è davvero col botto. Ma andiamo con ordine.
Questo articolo contiene spoiler dalla season premiere della stagione 4 di Sherlock.
Se non hai visto l’episodio, ti prego di distogliere lo sguardo, trovare la lente di ingrandimento più vicina e godertelo fino all’ultimo, altrimenti procedi senza indugio.
Al momento della sigla d’inizio abbiamo tre certezze almeno. Uno. Mary è la moglie di Watson nonché madre della sua bambina e quindi sarà una presenza costante. Due. Sherlock e Watson sono inseparabili. Tre. La sfida di Moriarty si apre adesso.
E ovviamente ognuno di questi pilastri sarà stato mandato in pezzi al momento dei titoli di coda.
La premiere di Sherlock si apre con una manciata di rivelazioni. Adesso conosciamo non solo il contenuto segreto di quella usb che Watson ha deciso di bruciare fidandosi della sua futura sposa, ma abbiamo anche una certa idea di quale fosse la vera identità di Mary, pardon, Rosamund Mary e ci possiamo spiegare il perché di certe sue abilità.
Tutto l’episodio, a ben guardare, ruota attorno ad una storiella che Sherlock in voice-over racconta.
C’era una volta un mercante al famoso mercato di Bagdad. Un giorno vide uno straniero che lo fissava con stupore e capì che lo straniero che lo stava guardando era in realtà la Morte e quindi tentò di fuggirle percorrendo miglia e miglia fino alla città di Samarra, dove era convinto che la Morte non l’avrebbe raggiunto. Ma quando egli giunse a Samarra il mercante venne sorpreso ancora dalla Morte. “Molto bene” — disse il mercante — “mi arrendo, sono tuo. Ma dimmi perché sembravi così sorpresa nel vedermi stamattina a Bagdad?” E la Morte gli rispose “Perché, avevo un appuntamento con te stasera a Samarra.”
Ora se sostituiamo il mercante a Mary. Bagdad a Tbilisi e Samarra con l’acquario, otteniamo esattamente ciò che di veramente importante avviene in questo episodio: Mary, membro di una milizia mercenaria assoldata dal governo britannico, riesce durante una missione a scampare alla morte. Tuttavia ella, alla fine dell’episodio, troverà la morte proprio per mano di colei l’aveva messa in pericolo sin dall’inizio. E ciò manda in frantumi la prima convinzione.
Perdere la moglie non è facile per nessuno. Non lo è, specie se il tuo collega-barra-miglior amico ha giurato per lungo e largo di tenerla al sicuro. Aggiungiamo a questo anche le responsabilità di crescere una creatura tutto da solo e, infine, terminiamo con il senso di colpa per flirtato con una donna che non era sua moglie. Watson cede. Decide di tagliare corto il rapporto con Sherlock, forse scaricando davvero ingenerosamente su di lui tutte le colpe. E falciamo la sicurezza numero due.
Ma l'investigatore non può arrendersi. In primo luogo perché non credo che sia nella sua indole. In secondo luogo perché in un video postumo Mary prega Sherlock di salvare Watson, presumibilmente dal pericolo delle sue investigazioni e dal gioco in ballo con Moriarty giacché, proprio come la sua storia testimonia, è il pericolo stesso a pretendere che prima o poi ne si paghi il prezzo.
D’altronde sappiamo bene quanto Sherlock dia valore alla sua amicizia con Watson. Nello speciale del 2016, durante il sogno, era proprio Watson che, alla pari di un deus ex machina, lo libera dal duello mortale che aveva ingaggiato con Moriarty. E per un individuo che pare dare così poca importanza alle emozioni, affidarsi ad una terapeuta per comprendere come aiutare il suo amico, deve essere, almeno dal suo punto di vista, un enorme sacrificio.
Intanto del suo acerrimo nemico neppure l’ombra. Sherlock sembra essere convinto che lo scontro decisivo sia iniziato, ma all’interno dell’episodio nulla lascia presagire che una battaglia sia in corso.
Come in ogni storia che si rispetti, per ogni risposta nascono almeno altrettante domande: vedremo mai davvero il ritorno di Moriarty? A chi telefona Mycroft nell’ultima scena?
Giunti alla quarta stagione, gli sceneggiatori sanno oramai fin troppo bene che il metodo della carota e del bastone funzionano meravigliosamente con l’audience.
Il colpo di scena finale, la morte di Mary in particolare, riesce a rimettere in gioco tutte quelle forze e quelle dinamiche che diversamente rischierebbero stagnazione e monotonia.
Se riportiamo per un attimo la mente a quei primi episodi della serie, possiamo ricordare come all’inizio fosse Watson ad aver bisogno di Sherlock, come potessimo esplorare attraverso gli occhi del dottore il mondo dell’investigatore ed è interessante notare come quel rapporto di dipendenza si sia diametralmente invertito dando forse l’opportunità a Sherlock di evolversi e a noi d’esserne i testimoni oculari. E al di là di tutto solo la morte avrebbe potuto riportare l'attenzione sul fulcro della serie, cioè, il duo Sherlock-Watson allo stato originario, prima che questo diventasse una troppia, una coppia di tre persone.
Questa serie continua con la sua sceneggiatura ad essere un indovinello avvolto in un enigma dentro un mistero, come probabilmente direbbe Winston Churchill. Ma finché la qualità rimane a così alti livelli, per cortesia, tacetemi la soluzione.
Il prossimo episodio della quarta stagione di Sherlock sarà disponibile a partire da lunedì 9 gennaio. La premiere è attualmente godibile in streaming su Netflix.
© Stefano Pastore