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Non so di preciso se sia l’età a portarmi ad essere naturalmente brontolone o la sovrabbondanza di contenuti prodotti per la tv che pare convergere verso un quantomai noioso livello di mediocrità. Ed è probabilmente questo il motivo per il quale quando c’è uno sceneggiatore che mi colpisce, resto poi appiccicato come una Big Babol nei capelli.
“Killing Eve” è stata una delle serie più acclamate della passata stagione e dietro al suo successo c’è l’incredibile diabolico genio di Phoebe Waller-Bridge, che abbiamo conosciuto in precedenza tramite una serie britannica approdata su Amazon Prime Video, ovviamente parlo di “Fleabag”.
Se ti è capitato di leggere la mia recensione precedente, sai che “Fleabag” è stato originariamente concepito come uno spettacolo teatrale e, come capita sempre più spesso oramai nello show business, è stato adattato per la televisione. È forse per questo motivo che il secondo capitolo della storia dà molto la sensazione di essere un secondo atto, piuttosto che una seconda stagione. All’aprirsi del sipario i personaggi, le circostanze e le situazioni rimangono assolutamente intatte. Certo, l’intervallo è stato piuttosto lungo e i popcorn sono oramai da buttare, ma l’attesa ne è valsa la pena.
I nuovi episodi non lasciano quella sorda amarezza nel vedere Fleabag poco a poco fare terra bruciata, piuttosto Fleabag è alla ricerca di risposte. Perché non c’è nessuno nella sua vita? Perché sembra distruggere ogni rapporto che crea? Perché non riesce a farsi amare come chiunque altro? E Phoebe Waller-Bridge fa avvicinare il suo personaggio a Colui che ama indistintamente tutti – e sì, quella maiuscola non è lì a caso, parlo proprio del Signore. Tuttavia proprio nel perfetto stile della sceneggiatrice, le risposte che cerca verranno dalla persona che forse Fleabag meno si aspetta.
Fleabag appare ad occhi distratti come un'eterna sconfitta, un disastro ambulante che non impara mai dai propri errori. Eppure lei è forse più di tutti un esempio da seguire, è un’anti-eroina che sbaglia, distrugge tutto, soffre ma che in definitiva commette errori perché vive. E il suo dolore deriva proprio dall’esporsi, dal cogliere l’opportunità, dal mettersi sempre in gioco e dalla sua vulnerabilità, che butta sul piatto in ogni situazione nel tentativo di vincere, anche solo per una volta.
Se hai amato la prima serie, sappi che tutte le vecchie guest-star tornano, anche solo per una scena, per dare un saluto e aggiornarci sul loro presente, compresa Olivia Colman, vincitrice premio Oscar. In questa stagione Andrew Scott (“Sherlock”, “Pride”) e Fiona Shaw (“Killing Eve”) sono graditissime aggiunte al cast.
La seconda stagione di “Fleabag” è disponibile dal 17 maggio su Amazon Prime Video.
© Stefano Pastore