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Si è parlato molto di "The Disaster Artist" un film diretto, coprodotto e interpretato da James Franco, che troviamo nel ruolo di Tommy Wiseau noto per essere il creatore di “The Room”, pellicola di cui ha voluto la nascita a tutti i costi diventata famosa per le molte critiche negative ricevute.
"The room" è un film disastroso, con una trama non convincente, incoerente e con evidenti buchi narrativi, dialoghi che sono un caso a parte e la pessima recitazione degli attori e del protagonista. Nonostante molti non credessero in lui, prima, in corso d'opera e anche dopo, Tommy ha inseguito il suo sogno fino alla fine concludendo il suo lavoro con testarda soddisfazione.
James Franco ha voluto narrare con le proprie gesta la storia di questo sogno impossibile, insieme a Dave Franco nel ruolo di Greg Sestero, il fedele amico di Tommy che ha recitato in “The Room” e lo ha aiutato nell'impresa. La pellicola di Franco vanta un cast di tutto rispetto: Seth Rogen, Bryan Cranston, Zac Efron e non solo.
“The Disaster Artist” ci porta a conoscere la storia di un film fatto veramente male e di come ciò possa essere accaduto. La vicenda vede protagonisti due amici che s'incontrano e vanno a Los Angeles per diventare attori. Insieme sopportano numerose sconfitte che li portano a decidere di creare qualcosa di proprio. "The Room" fiorisce pian piano tra un intoppo e l'altro, tra liti e attori che svengono perché non c'è nè aria condizionata nè acqua sul set, senza contare i ruoli importanti su altri set che vengono rifiutate per poter portare a termine "il capolavoro". Ma c'è una morale in questa storia? È così importante credere nei sogni anche se si è negati?
Non è semplice essere Tommy, ma James Franco ha reso tutto naturale. Il protagonista ha un carattere strano, reazioni imprevedibili e sbalzi d'umore accompagnati da sfuriate di rabbia, ma nel contempo è grottesco, buffo eppure tragico, per giunta pronuncia le parole in maniera del tutto innaturale. Anche la sua risata è strana, brutta e agghiacciante.
A tutti gli effetti sembra il cattivo buffo di un cartone animato, o una sottospecie di Loki riuscito molto, molto, molto male, ma vive la sua condizione in maniera drammatica, percepisce addosso la pesantezza dell'essere deriso da tutti e mai preso sul serio. Si stupisce della sua emarginazione e in parte si è anche rassegnato a non essere compreso, ma nutre un acceso desiderio di rivalsa.
Altro interprete impeccabile è Dave Franco, nei panni di un Sestero inizialmente un po' timido e impacciato, ma che si rivela uno psicologo molto paziente. Mentre gli altri si chiedono come faccia a dar retta a Tommy, lui cerca di indirizzarlo verso il combinare qualcosa di bello e non si perde d'animo nonostante la situazione sia una completa catastrofe; si rivela anche l'unico in grado di tenergli testa, anche se il protagonista verso di lui prova un'amicizia morbosa capace di creare altrettanti problemi nella sua vita privata, come se non bastasse il partecipare a un film che fa acqua da tutte le parti e che potrebbe deturpargli la carriera per sempre.
Dal punto di vista tecnico “The Disaster Artist” non fa una piega nemmeno nelle scene che dovrebbero replicare quelle di “The Room”. Vengono proposti discorsi assurdi, ciak completamente privi di senso, al punto tale che potrebbe sembrare che il film d'origine sia stato fortemente caricaturizzato ma si resta allibiti nello scoprire come il tutto sia stato riprodotto così fedelmente da esserne praticamente la fotocopia. Eh già, le scene purtroppo sono esattamente così.
È sbalorditivo notare come dal film più trash del trash abbia preso forma tale capolavoro indiscusso.
Una pellicola stupefacente in cui il nonsense originario si fonde con dei significati più profondi e acquisisce una nuova chiave di lettura. Ci voleva un miracolo, ma credo proprio che ci sia stato e ringrazio James Franco e l'intero cast per questa perla rara, che mi ha fatto slogare la mascella a forza di ridere.
Erano anni che non uscivo dalla sala così entusiasta per un film.
© Federica Forlini