++++ +
Pochi nomi attuali sono sinonimo di garanzia. Non ci sono più un Kubrick e un Hitchcock a convincerci a guardare un film a prescindere dalla trama.
Però c’è Christopher Nolan, nonostante il nostro rapporto sia un po’ complicato e a tratti burrascoso.
Uno di quei registi che divide ma che riesce (quasi) sempre a farti uscire soddisfatto dalla sala anche se c’è una porzione di cervello che grida “PARACULO!” dopo la visione di ogni suo film.
Nolan è un regista paraculo, sì. Perché? Perché mette sempre in piedi dei film che non lasciano indifferenti e con un costrutto che quasi sempre si basa su un affascinante gioco temporale. Da “Memento” a “Interstellar”, passando per “Inception”, guardare un film di Nolan è quasi paragonabile a fare un sogno ad occhi aperti scavando nei posti più complessi della mente, dove tutto comincia con una sorta di allucinazione per poi riuscire a prendere un’unica dimensione formalmente perfetta.
Ecco, i film di Nolan hanno una forma perfetta, anche se a volte non è abbastanza.
E il buon paraculo ci è riuscito anche con “Dunkirk” in qualche modo.
La storia è vera e racconta la battaglia di Dunkerque durante la seconda guerra mondiale, quando nel 1940 i nazisti invadono la Francia e “schiacciano” migliaia di soldati alleati bloccandoli sulla spiaggia in attesa di essere evacuati.
La scelta di Nolan è di raccontare la guerra vista dagli occhi di uomini spaventati costruendo una linea temporale che si sviluppa su tre piani paralleli: cielo, mare e terra (molo).
Il film interseca questi tre piani di narrazione di diversa durata: la linea del cielo rappresenta ciò che accade in un’ora, la linea del mare un giorno e la linea di terra, sul molo, una settimana.
Questo gioco temporale è uno dei pilastri che rendono speciali questo film insieme alla colonna sonora firmata Hans Zimmer (già compositore per altri 5 film del regista, la trilogia del Cavaliere Oscuro - Inception - Interstellar) che presenta una sorta di illusione sonora a cui Nolan pare essere molto affezionato, la cosiddetta scala Shepard.
Ma parliamo come mangiamo.
Cos’è 'sta scala Shepard? Per farla semplice (e pure breve ché io di musica non ne capisco molto MA HO STUDIATOOO) è la stessa scala suonata su tre ottave diverse contemporaneamente che crea quello che prende il nome di “canone eternamente ascendente”: mentre i toni salgono sulle diverse scale, alcuni diventano più difficili da sentire e altri si sentono di più, ma il nostro cervello percepisce un unico tono in costante crescendo.
Tutto questo significa in sintesi una sola cosa: la base della colonna sonora di “Dunkirk” ha lo scopo di metterci ansia e sì, funziona alla grande.
Nolan e Zimmer hanno lavorato insieme a due cose complementari, suono e sceneggiatura, che seguono la stessa base, fatta di tre linee parallele e contemporanee che fondono la sfera visiva e la sfera uditiva per suscitare nello spettatore quella sensazione claustrofobica del tempo che sta per finire. Dulcis in fundo è stato inserito come ciliegina sulla torta, in sottofondo, l’insistente ticchettio di un orologio, registrato da Nolan stesso.
Ha poca importanza ricordarsi i nomi dei protagonisti. Dunkirk apparentemente non emoziona, ti lascia freddo all’uscita del cinema a chiederti se sei tu a essere disumano o se tutto questo è voluto. Non è un film sulla guerra alla “Schindler’s List” che ti strappa il cuore dal petto, e confonde proprio perchè se pensiamo alla guerra pensiamo a storie dolorose alle quali è impossibile rimanare indifferenti.
Ma credo che la paraculaggine sia proprio qua stavolta e Chris ce l’ha fatta sotto il naso di nuovo. Perché quando usciremo ci sentiremo sollevati e ci renderemo conto di essere stati in apnea per 106 maledetti minuti.
Ad ogni esplosione ci siamo coperti la testa e ci hanno fischiato le orecchie.
Ad ogni sibilo di proiettili sparati da un nemico invisibile il nostro cuore ha accelerato.
Ogni volta che ci siamo nascosti sott’acqua abbiamo trattenuto il fiato.
E poi il film è finito e noi ci siamo salvati, in fila indiana silenziosi mentre uscivamo dal cinema con il cuore in gola che lentamente tornava al proprio posto.
Con gli occhi umidi mentre la barca ci riportava dalle nostre famiglie.
Eravamo noi, quella manciata di soldati a Dunkerque.
Data di uscita: 31 agosto 2017
Genere: Drammatico, Guerra
Anno: 2017
Regia: Christopher Nolan
Attori: Tom Hardy, Cillian Murphy, Mark Rylance, Kenneth Branagh, James D'Arcy, Harry Styles, Aneurin Barnard, Jack Lowden, Barry Keoghan, Fionn Whitehead, Charley Palmer Rothwell, Elliott Tittensor, Brian Vernel, Kevin Guthrie
Paese: USA, Gran Bretagna, Francia
Durata: 106 Min
Formato: 2D, 3D, IMAX
Distribuzione: Warner Bros.
Compra su: AMAZON
© Giulia Cristofori