Somewhere over the rainbow/ skies are blue/ and the dreams that you dare to dream/ really do come true.
Dall’altra parte dell’arcobaleno ci sono uomini di latta, spaventapasseri, leoni, una bambina con le scarpette rosse di nome Dorothy Gale e sentieri dorati verso sogni da realizzare nel fantastico mondo di Oz.
Da quest’altra parte del cielo, invece, ci sono personaggi grotteschi, lolite gotiche, artisti visionari e sentieri di sampietrini verso il meraviglioso mondo della Dorothy Circus Gallery. Lì le scarpette si fanno mura rosse, i sogni diventano quadri, sculture, libri, eventi sul pop surrealismo in cui realtà e mondo onirico si incontrano in un tornado “Ozzesco”, è il caso di dirlo, di immagini sospese tra il diabolico e il fiabesco. Alexandra Mazzanti, la maga matrona della Gallery, è una strega buona che dal 2007 capta i desideri di chi come me si ciba di illustrazioni grottesche e favole metropolitane, fumetti, sottocultura punk e pop globalizzante in tutte le sue sfumature. Perché il lowbrow (o pop surrealism), nato alla fine degli anni ’70 in California, non è solo uno spiazzante movimento seguito dagli amanti del bizzarro o uno stile dai richiami classici, ma è soprattutto l’espressione artistica di quei sogni un po’ sanguinolenti, un po’ porno, un po’ mostruosamente buoni che tutti facciamo e che tutti ci spesso ci vergogniamo di dire. Gigante al punto di influenzare anche la musica e l’arte cinematografica (mi vien da pensare ad un “Big eyes” di Tim Burton, per esempio). In quasi 10 anni, la maga Alexandra si è fatta strada partendo da una piccola galleria in zona Pigneto e arrivando poi in via dei Pettinari (vicino l’isola Tiberina), riuscendo a richiamare a sé i più grandi del pop surrealismo mondiale come il mio personale Dio Mark Ryden, Marion Peck, Camille Rose Garcia e l’italianissima Nicoletta Ceccoli.
E proprio loro, le colonne dell’Olimpo del lowbrow, saranno le protagoniste delle mostre nella stagione 2016/2017 della Dorothy Circus Gallery in occasione del suo decennale.
Il calendario è fitto di appuntamenti da far girare la testa: grand opening sabato 8 ottobre con “The wonder collection”, una mostra-viaggio collettivo nella storia dei 10 anni della galleria attraverso sguardi nel dietro le quinte di chi il low brow lo ha reso grande. Esposizioni di Tara McPherson, Ray Caesar, Camille Rose Garcia, Nicoletta Ceccoli, Nathalie Shau e tanti altri.
Si prosegue il 12 novembre con la solo exhibition di Pat Perry, il mago dell’inchiostro che viaggia e osserva attentamente i paesaggi, le strade e le atmosfere del Midwest americano (e non solo), riportando minuziosamente su tela ogni singolo dettaglio in illustrazioni sbalorditive e ai limiti dell’umana comprensione.
Ma l’evento più atteso e bramato che fa scalpitare come una bimba chi vi scrive, è sicuramente la mostra che aprirà il 10 dicembre. Il dio dell’Olimpo Mark Ryden e sua moglie Marion Peck scenderanno sulla terra a donare gioie, riempire gli occhi di fiabe grottesche e firmare copie dei loro cataloghi.
Sì, avete letto bene. La coppia di dei sarà fisicamente presente alla Dorothy Circus Gallery per autografare le copie dei loro nuovi libri, “Lamb land”della Peck e “Pinxit” di Ryden in una inedita versione ampliata.
A riempire di sogni le rosse pareti della Dorothy galleria, 20 opere di entrambi gli artisti tra le più rare sul mercato, tra cui i quadri della nuova collezione “Isle of Joy” di Marion Peck.
Per quei pochi che non conoscono Mark Ryden: vi basti pensare alla copertina di “Dangerous” di Michael Jackson, a quella di “One hot minute” dei Red Hot Chilli Peppers o ad un album qualsiasi di Ringo Starr. Poi andate su Google immagini a scrivere il suo nome. Fatto? Bene. Siete ancora vivi? State inondando la tastiera di lacrime di gioia? Lo sapevo. Sono sicura che la prossima volta al posto del suo nome cercherete “dio”.
Vi aspetto tutti il 10 dicembre. Io intanto vado a piazzare le tende in via dei Pettinari dal prossimo sabato 8 ottobre.
Per info sulle singole esposizioni:
Dorothy Circus Gallery
Via dei Pettinari 76, Roma
http://www.dorothycircusgallery.it
Facebook: Dorothy Circus Gallery
© Isabella Di Bartolomeo