Francesco Dossena è un illustratore atipico e riservato, dall’immaginazione e talento completamente immersi nella china nera. Dopo essersi allontanato per qualche anno dal mondo del fumetto, è tornato grazie a un Inktober particolarmente ispirato nel 2015, per poi collaborare con Bug Comics.
Il suo tratto è essenziale e sottile, in grado di creare in poche linee figure spigolose con miliardi di storie alle spalle, oppure personaggi all'occorrenza morbidi e tutti da inventare e raccontare. La caratteristica che cattura e che salta subito all’occhio è la capacità di riempire lo spazio e di comprendere anche l’importanza del vuoto con un bianco e nero efficace, adatto a un mondo come quello di Dylan Dog. Di cosa stiamo parlando?
Lasciamolo raccontare a Francesco Dossena.
© Francesco Dossena per CrunchEd
Ciao Francesco,
sei stato assente per un po’ dal mondo del fumetto.
Concept artist, toy designer, art director, di certo non hai abbandonato la creatività.
Cosa ti ha spinto ad abbandonare questo mondo per dieci anni e cosa a ritornare?
Diciamo che nel mondo del fumetto non ci sono mai entrato effettivamente. Sì, ho fatto due pubblicazioni con Cut-Up (casa editrice di La Spezia) ma erano assolutamente immature.
Una volta presa più coscienza ho intrapreso la via dei concorsi con discreti risultati ma poi tutto è scemato (lì vinceva sempre Biagini :)).
Comunque avevo bisogno di lavorare e mi sembrava un percorso troppo lungo. Sono tornato al fumetto per caso, complici percorsi lavorativi non fortunati, la stanchezza del digitale e la voglia di fare qualcosa autonomamente, sono tornato alla mia prima passione. Quasi per gioco pubblicavo sketch su facebook fino a quando decisi di partecipare all' Inktober del 2015 e ottenni piacevoli conferme. Da lì ho iniziato a prendere la cosa sul serio.
Negli ultimi anni abbiamo visto il mondo del fumetto crescere, diventare alla portata di tutti. Hai trovato molte differenze dopo questo periodo di distacco?
Ad essere onesto non sono un vorace lettore quindi non saprei farti un’analisi dettagliata di cos’è cambiato in 15 anni. Di sicuro l’interscambio e la fruibilità che danno i social e altri mezzi è una cosa importantissima e se non ci fosse stato Facebook probabilmente io non sarei qui a scrivere queste righe.
Le tue illustrazioni si possono definire minimaliste. Questo è uno stile che applichi anche ad altri aspetti della tua vita oppure è esclusivo per i disegni?Interessante. Diciamo che il mio stile è così appunto perchè ho un certo tipo di vita. Ho poco tempo per disegnare, di giorno lavoro e posso dedicarmi al disegno solo la sera (e la notte).
Quindi per me era importante tirare fuori qualcosa di accattivante in un tempo ridotto,una paraculata insomma :). Scherzi a parte, non saprei se si può parlare di minimalismo, ho lavorato tanto sul concetto di vuoto e sulla gestione dello spazio cercando però di mantenere sempre alta l’espressività.
Di getto: bianco e nero o colori, cosa scegli?
Bianco e nero
Quando immagini qualcosa da disegnare, riesci subito a realizzare quello che hai in testa, oppure vai per tentativi ed errori?
No, sono un pasticcione ma ho ben in testa la sensazione che voglio ottenere.
“Nosferatu” o “Dracula” di Bram Stoker?
Nosferatu tutta la “vita”
Sempre più frequenti sui tuoi canali social chiari tributi a dylan dog, ci sembra di aver capito di un Color Fest in arrivo. Che ci puoi anticipare?
Sì, sto facendo un Color Fest.
Conto di concluderlo entro la fine dell’anno e mi occuperò anche dei colori.
La sceneggiatura è del bravissimo Federico Rossi Edrighi il quale mi ha cucito una storia su misura ed è stato fantastico. Quando ho letto la sceneggiatura mi sono abbastanza commosso. Tratterà il tema del distacco, ma non posso spoilerare altro.
Che altri progetti ci nascondi?
Collaboro costantemente con Bugs Comics, con loro abbiamo in cantiere un progetto che vedrà la luce a Lucca 2018, ma per ora non posso dire altro.
Domanda irrinunciabile per il palato di CrunchEd: qual è il tuo rapporto con la musica e quali vie sceglie per farsi strada fino ai tuoi disegni?
La musica è parte fondamentale della mia vita. Ho suonato per tanti anni e sono un cultore del punk hardcore, un genere che nonostante adori, non lo metto spesso come sottofondo alle mie nottate. Ultimamente sono in fissa con il folk svedese, King of Convenience, The tallest man on earth etc…
A livello artistico un gruppo che mi ispira tantissimo sono i Sunpocrisy. Io vorrei disegnare come loro suonano.
Grazie mille davvero, Francesco! A presto!
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