"Devi fidarti della parte di te che crede in se stessa!" Kamina
Ciao Giuliana e benvenuta tra i morsi quadrati! Noi di CrunchEd siamo molto affamati di nuove storie e ci piacerebbe conoscere la tua. Quando hai cominciato a disegnare e cosa ti ha spinto a farlo?
Ciao a voi! Non saprei identificare un momento preciso, ho ricordi di me che disegno fin da quando ero molto piccola. Disegnare è sempre stato un mezzo per esprimermi, ma soprattutto una via d’uscita, una porta sul retro; ecco, più che per dire qualcosa agli altri, disegnare mi serviva e mi serve ancora adesso per parlare con me stessa. Inoltre, ho sempre avuto una fame insaziabile di disegni. Da ragazzina passavo gran parte del mio tempo libero, soprattutto quello che avrei dovuto dedicare a dormire, su DeviantArt o a leggere fumetti finché non mi addormentavo sulla tastiera. Sono sicura che tutte le ore di sonno che ho perso a guardare i disegni di Phobs e a leggere yaoi un giorno verranno a chiedermi il conto, ma va bene così; i disegni mi hanno tenuto tanta compagnia quando ne avevo bisogno.
Ti va di spiegarci cosa ti ha portato a scegliere questa citazione da illustrare?
Ho sempre avuto problemi di insicurezza, ma allo stesso tempo dentro di me c’è sempre stata una Giuliana che mi diceva di non preoccuparmi, che ce la potevo fare, di buttarmi, di fare quello che volevo senza dare troppo peso al giudizio degli altri. Ho imparato a fidarmi della parte di me che crede in se stessa solo da poco, ma vorrei tanto averlo fatto prima. Oggi mi sento quasi un’altra persona. Anche se ho ancora molti dubbi e insicurezze, soprattutto quando mi paragono ad altri disegnatori o illustratori più giovani, magari freschi di Accademia, quando ho paura di non farcela lascio che l’altra Giuliana mi dia una pacca sulla spalla e mi dica: “Fatti gli affaracci tuoi e disegna”.
Le tue illustrazioni riescono a rendere concetti anche gravi e profondi, esaltandoli, al contrario di ciò che si potrebbe superficialmente notare, con la varietà di colori e la stilizzazione delle figure. Questo risultato è stata una scelta consapevole da raggiungere col tempo e l’esercizio o è semplicemente il mezzo espressivo che ti è più congeniale?
È un mix delle due cose. Sono arrivata a trovare il modo che mi è più congeniale di disegnare dopo anni di paturnie e frustrazione, in cui mi forzavo ad orientarmi verso un immaginario che trovavo affascinante, ma che non mi apparteneva o a disegnare in uno stile che mi piaceva, ma che non era adatto a quello che volevo esprimere. Ad un certo punto ho dovuto accettare il fatto che mi piaceva Peppa Pig e che volevo disegnare come una bambina e da quando l’ho fatto tutto è diventato più facile e spontaneo. Una volta ero ossessionata dal trovare uno stile mio, per fare le cose sempre nello stesso modo e avevo paurissima che le persone non vedessero una coerenza nel mio lavoro. Adesso me ne frego, mi do il permesso di sperimentare e disegnare di volta in volta come mi sento di farlo. Nonostante questo, comunque, probabilmente sono molto più coerente adesso che anni fa.
C’è un autore in particolare che ha illuminato o che ancora illumina le tue opere? In altre parole, c’è un artista, uno scrittore che ti stimola a mordere la vita?
Ce ne sono letteralmente migliaia: dagli artisti che seguivo su DeviantArt a quelli che seguo adesso su Instagram (tra l’altro alcuni li ho ritrovati dopo anni ed è stato come rivedere un vecchio amico). Ma ci sono anche fotografi, scrittori, fumettisti, creatori di videogiochi… Mi sento un po’ come quando ti chiedono “qual è il tuo libro preferito?” e tu vai in palla perché non sai quale scegliere. Ad essere sincera, però, c’è un artista in particolare che mi stimola a mordere la vita: mia sorella. Valeria c’è sempre quando ho bisogno di aiuto, di un consiglio o di un confronto. La maggior parte delle volte, se riesco a fare qualcosa è perché ho seguito i suoi passi o perché lei era lì ad incoraggiarmi e a darmi il suo sostegno. Se adesso sono una persona più sicura, in gran parte lo devo certamente a lei.
Dei vari strumenti possibili, digitale, disegno a matita, pastelli colorati, pennarelli e via dicendo, quale trovi sia il più diretto e adeguato a ciò che vuoi esprimere?
Il digitale è fantastico, non mi stanco mai di usarlo e di scoprire tutte le possibilità che offre. Quando invece lavoro sulla carta, oltre all’inchiostro, ho una predilezione per gli strumenti “da bambini”: matitone, pastelli a cera, pennarelli, gessetti. Sono molto attratta dai disegni dei bambini e vorrei riuscire a trasmettere un po’ di quell’espressività e di quella spontaneità usando gli stessi strumenti semplici. Mi piace molto anche la tempera, infatti la uso spesso.
Domanda irrinunciabile per il palato di CrunchEd: qual è il tuo rapporto con la musica e quali vie sceglie per farsi strada fino ai tuoi disegni?
La musica è una cosa di cui non posso fare a meno. Devo confessare, però, che mentre lavoro di solito non la ascolto, perché mi distrae, non riesco a non farmi trasportare altrove con la testa. Comunque, la musica mi ha sempre accompagnata e la considero parte integrante del mio processo creativo. Ascolto veramente qualsiasi cosa, ma la categorizzo in base alle emozioni che mi trasmette o alle immagini che mi suggerisce. Per esempio, ho una playlist su Spotify che si chiama “17 anni forevah” e dentro ci sono tutte canzoni che andrebbero bene per un AMV, proprio perché la maggior parte sono davvero legate a qualche AMV che ho visto su YouTube in quel periodo. Ve la consiglio, se dovete disegnare scontri tra robottoni o tra ninja.
Chiudiamo con un classicone e, intanto, ti ringraziamo per la disponibilità: progetti futuri? A cos’altro stai lavorando?
Al momento in cantiere ci sono molte cose, ma quella che mi preme di più portare a termine è un libro per bambini, che sto realizzando insieme a mia sorella, su degli scultori un po’ particolari. Non voglio dire che siamo a buon punto, perché non voglio portarmi sfiga da sola, ma insomma, diciamo che forse la parte che consideravo più difficile è fatta. Forse. Al secondo posto c’è un canale YouTube in cui parleremo di disegno e argomenti legati alla narrazione. Non vedo l’ora di lanciarmi in questa avventura perché YouTube mi ha sempre affascinata, come utente lo sfrutto tantissimo e lo considero un ottimo strumento di condivisione. E poi vuoi mettere riuscire anche a fare un po’ la buffona davanti ad una telecamera? È sempre stato il mio sogno.
Grazie Giuliana e in bocca al lupo per i tuoi sogni. Noi ti continueremo a seguire qui:
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