“We're all dead inside the future of a shattered past” The Smashing Pumpkins
Ciao Irene e bentornata in crunchEd, Ti va di spiegarci cosa ti ha portato a scegliere questa citazione da illustrare?
Ciao a voi e grazie per questo spazio! Il perché è molto semplice...gli Smashing Pumpkins, da quando ero adolescente, sono il mio gruppo preferito. Tutt'ora, adolescenza alle spalle (credo), restano il meglio per andare a ritrovarsi. Mi piacciono l'atmosfera, le suggestioni degli artworks, la comunicazione dei testi e la voce di Billy. E le chitarrone, oltre a tutte quelle sensazioni viscerali che vanno a punzecchiare, i cassetti ai quali vanno a bussare e l'infinita malinconia che si portano appresso.
Questa frase è estrapolata da Tales Of A Scorched Earth, in Mellon Collie and the Infinite Sadness, album che ho consumato.
Mentre sto scrivendo mi sto chiedendo quale sia la mia canzone preferita e sul podio ovviamente ce ne son un sacco, ma vorrei lanciare una lode a We Only Come Out at Night.
Nei tuoi lavori il colore gioca un ruolo fondamentale, inseguendosi e fondendosi in innumerevoli sfumature, restituendo un effetto di grande luminosità e vivacità all’opera. Il disegno non segue necessariamente il gioco del colore, spesso si avverte una nota tetra, malinconica o inquietante. Questo contrasto fa parte del tuo personale modo di relazionarti con la realtà e di filtrarla o è una scelta prettamente estetica?
Credo di avere una vena di inquietudine e malinconia perenne, che per forza di cose va a plasmare ciò che produco. Solo le cose in cui c'è del mio, però, perché per quanto riguarda le commissioni (quelle che non richiedono la vena di nero), cerco di attenermi il più possibile alle istruzioni del committente, o reinterpretare il tutto in maniera più leggera. Mi piace l'idea del guizzo, di una qualche vibrazione bassa ma costante nell'immagine, che di solito mi vien da cercar di trasmettere con il colore o con le linee.
Qualcosa che “disturbi”.
A proposito di contrasti e fusioni, nei tuoi lavori si nota la coesistenza di tecniche tradizionali e digitali che non tentano di eclissarsi l’un l’altra. Questo è frutto di una scelta stilistica o è un compromesso dovuto alla comodità del mezzo digitale? O è un istinto lontano da pianificazioni e ragionamenti?
Non saprei, dipende molto dal soggetto e dall'ispirazione. In questo caso, ad esempio, la base con la ragazza, il grigio e la stoffa appallottolata a righe sono un quadretto che avevo fatto anni fa e avevo mollato lì. I vetri sono di un altro quadretto di anni fa che avevo fatto incollando un disegno sul vetro e poi rompendolo a martellate (è stato molto divertente). Le cose che mollo lì, di solito mi si rigirano in un angolo del cervello. So di averle e automaticamente mi si ripropongono all'attenzione all'occorrenza.
Leggendo quella frase, avendo in mente l'angoscia nell'intenzione, ho immaginato qualcosa del genere. A quel punto il digitale ha fatto il resto.
In linea di massima parto sempre dal disegno su carta e una base di colore o materico fatta a mano. Indubbiamente il digitale permette tutta un'altra gamma di opzioni, ma non rientra sempre nel mio schema creativo mentale.
Tornando ai quadretti di anni fa che ho usato come base, nel momento in cui mi sono resa conto che molto probabilmente quei quadretti li avevo fatti ascoltando gli Smashing Pumpkins, mi è sembrata ancora più azzeccata la scelta.
Raccontaci i tuoi progetti futuri, cosa hai fatto in questo tempo e cosa bolle in pentola per il futuro?
In questo periodo si sono conclusi i corsi di fumetto per bambini che tengo. E danno soddisfazione questi piccoli disegnatori, crescono pian piano e si interessano alle tecniche e al perché dei soggetti. Oltre alla manualità e al piacere del disegno, vorrei sviluppassero uno spirito critico. Ci ritroviamo a discutere sui perché e i per come le Winx siano più famose delle Witch, cos'è un concept artist, cos'è la censura e perché esiste, com'è il film degli Avengers rispetto ai fumetti, perché a lui piacciono i Pòkemon e perché all'altro no e cose del genere. Sempre a misura bambino, sia chiaro. Vengono fuori cose interessanti insomma. Poi sarò impegnata a Librinfesta, un festival della letteratura che da quindici anni in Alessandria ospita scrittori, illustratori e laboratori a tema. Qui farò laboratori a tema per le scuole e per l'utenza libera. Per ora, in agenda, fino ad agosto ci sono le attività con i bambini, ma cerco di non togliere tempo ai miei lavori.
Grazie Irene e in bocca al lupo per tutto.
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