"A work of art is above all an adventure of the mind." Eugene Ionesco.
Che gli occhi siano lo specchio dell'anima, già era cosa nota. Ma vi siete mai soffermati a chiedervi perchè?
Il sostantivo "pupilla" deriva dal latino pupìlla (bambino, bambina). Non è un caso quindi che gli occhi siano l'unico organo a non crescere, a non allinearsi alle dimensioni del corpo nell'arco della vita. Gli stessi, dalla nascita alla vecchiaia. Gli occhi - le pupilie - sono la finestra attraverso la quale si può osservare il bambino che vive nel profondo dell' adulto.
Oggi mordiamo il quadrato di Francesca Urbinati, illustratrice che pone gli occhi al centro della sua arte, li eleva da dettaglio a protagonisti, sconfigge l'essere adulto e libera il bambino che è in noi attraverso lo sguardo magnetico dei personaggi dei suoi lavori.
Il bambino che è in noi non poteva che esultare e approfittare per farle qualche domanda:
Ciao Francesca e benvenuta tra i morsi quadrati!
Noi di CrunchEd siamo molto affamati di nuove storie e ci piacerebbe conoscere la tua. Quando hai cominciato a disegnare e cosa ti ha spinto a farlo? ti va di parlarci un po’ di te e del tuo lavoro?
Ho potuto sperimentare diversi settori nel corso degli anni, perciò la parola d'ordine è "avventura". Non si sa mai quali richieste pazzesche arriveranno o quando finirà la giornata. Si cambia ruolo di continuo: imprenditrice, marketing manager, scrittrice, artista, editore (dell'altro te stesso). Bisogna dividersi tra i periodi di fiera e quelli chiusi in studio a produrre: entrambi possono mettere al tappeto mente e corpo. Eppure, se si persevera, le soddisfazioni arrivano e per me sono inestimabili.
Qual è stata la scintilla che ti ha spinto a iniziare a disegnare? Un fumetto o un’opera che ha catturato la tua attenzione e ti ha fatto dire “devo farlo anch’io”?
Ho sempre disegnato da quando ricordo. Sicuramente i fumetti Disney, i Peanuts e cartoni animati come Tom&Jerry hanno avuto un impatto enorme. In effetti dovrei citare subito La Sirenetta e Star Wars, ma farei torto a molti altri titoli. In generale mi sono formata col cinema d'animazione e di fantascienza (Taron, Legend, Labyrinth, Alien, ...), però mentre film e videogiochi si sono evoluti fino a richiedere centinaia di persone per realizzare un singolo titolo, i fumetti sono rimasti un prodotto "artigianale" che può essere prodotto da una sola persona. Perciò, quando ho deciso che era tempo di tirare Niki Batsprite fuori dal cassetto, ho optato per realizzarlo in forma di fumetto.
Siamo rimasti molto colpiti dalle colorazioni delle illustrazioni. Qual è il processo creativo che ti porta al lavoro finito? Pensi già all’illustrazione finita e colorata o cambi tutto in corso d’opera e a seconda del gusto?
Mi baso su una immagine mentale incentrata su quel che voglio raccontare, perciò è molto difficile che cambi qualcosa in corso d'opera. Mi concentro sull'impatto della luce e l'espressione dei personaggi. A volte, può capitare che mi venga in mente un dettaglio per enfatizzare la composizione, allora lo aggiungo in corso d'opera, ma è un evento piuttosto raro.
Nel tuo portfolio sono presenti anche parecchi lavori di grafica e render di interni. Quanto influisce nel tuo lavoro “creativo” il lato “tecnico”?
Tantissimo, anzi a mio parere c'è un enorme falso mito su questo: ci insegnano a credere che la grafica e l'arte siano sinonimi di libertà emotiva e mentale, ma a ben guardare tutto ciò che di esteticamente bello esiste al mondo risponde a regole estremamente precise: proporzioni, composizione, cromia, ... ogni più piccolo aspetto ha dei "fare e non fare" e delle eccezioni. Un artista non fa altro che spulciare e applicare queste migliaia di nozioni, in modo per lo più inconscio. Ecco perché chi fa questo mestiere sperimenta di continuo, cercando nuove combinazioni.
D'altro canto ciò significa che chiunque, con tanto studio e pratica, può diventare un discreto artista e da insegnante l'ho visto accadere diverse volte.
C’è un autore in particolare che ha illuminato o che ancora illumina le tue opere? In altre parole, c’è un artista, uno scrittore che ti stimola a mordere la vita?
Temo sempre questa domanda, perché dovrei citare un elenco chilometrico! C'è però una frase di Terry Brooks che ho scelto come stile di vita: "la magia funziona solo se creduta", ovvero "applicandoci con determinazione possiamo realizzare obiettivi che sembravano irraggiungibili"... e in effetti funziona! Inoltre i colleghi, i lettori e i fan mi danno una carica enorme.
Domanda irrinunciabile per il palato di CrunchEd: qual è il tuo rapporto con la musica e quali vie sceglie per farsi strada fino ai tuoi disegni?
La musica è una cara sorella. Ascolto tanti generi diversi e, a volte, una singola traccia per giorni interi. Da qualche anno scelgo musica epica per farmi compagnia mentre disegno, ho scoperto che è particolarmente efficace per concentrarmi nel modo giusto.
Sappiamo che state scoprendo piano piano un nuovo progetto: Transhuman. Ci puoi dare qualche news oltre alle promettenti tavole che troviamo sulla tua pagina facebook e su quella del progetto?
TransHuman è un artbook collettivo di stampo sci-fi. Insieme ad alcuni colleghi ci siamo divertiti a vestire i panni di scienziati del futuro intenti a ridare vita a personaggi storici e mitologici, realizzandone illustrazioni o tavole a fumetti. TransHuman ha una solida trama di base e sorprende per la ricerca sui soggetti, l'originalità e la varietà di stili grafici.
È stato uno splendido lavoro di gruppo e mi auguro che sia il primo di molti!
Chiudiamo con un classicone e, intanto, ti ringraziamo per la disponibilità: progetti futuri? A cos’altro stai lavorando?
Oltre a progetti su commissione come il gioco da tavolo "Verrix", ambientato nella Britannia del 54 A.C., ci sono il decimo volume a fumetti di Niki Batsprite (in uscita a luglio), un'attesa storia sulla mia illustrazione della Sirenetta Verde e un manga fantasy. Quest'anno si sta rivelando davvero prolifico e ricco di sorprese, spero che continui così!
Grazie Francesca, a presto!
Potete seguire i lavori di Francesca qui:
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