Now fill the world with music, love, and pride. Lin-Manuel Miranda
Ciao Mattia e benvenuto tra i morsi quadrati! Noi di CrunchEd siamo molto affamati di nuove storie e ci piacerebbe conoscere la tua. Quando hai cominciato a disegnare e cosa ti ha spinto a farlo?
Ho iniziato a disegnare fin da bambino, ovviamente all'asilo disegnavo come tutti il cielo come fosse una striscia blu nella parte superiore del foglio, l'erba una striscia verde, la casa quadrata con il tetto triangolare ed i famosissimi "omini" con braccia e gambe sottili e lunghissime! Ma con il passare degli anni mi accorsi che questi disegni prendevano forma e tridimensionalità, facilmente riuscivo a disegnare cose e personaggi più complessi, iniziai a copiare disegni della Disney come il Re leone, Aladin, Il libro della giungla, o copiavo molti dei libri illustrati che avevo in casa. Poi non mi sono più fermato, per me era un gioco, una passione. Non immaginavo ovviamente che un giorno questo sarebbe diventato il mio lavoro.
Ti va di spiegarci cosa ti ha portato a scegliere questa citazione da illustrare?
Sono molto attratto dalla musica purtroppo però non so suonare nessuno strumento, alle elementari, durante le poche recite scolastiche, mi assegnavano sempre il triangolo! La musica è molto vicina alle arti visive, sono arti che spesso viaggiano insieme e creano qualcosa di incredibile. Disegnare la musica è l'unico modo che ho per suonare.
La tua produzione artistica spazia grazie a un uso espressionista del colore, che distende un ponte grafico verso luoghi, ambienti e personaggi tangibili ma allo stesso tempo surreali. Quali ponti attraversa la tua ispirazione per raggiungere il foglio?
Wow è una bella domanda! Prendo ispirazione da molte cose diverse, adoro la materia e le texture: spesso mi fermo a fotografare pavimenti, macchie sul muro, crepe, tavole di legno; tutte quelle superfici che attirano la mia attenzione per i loro pattern naturali. Poi li elaboro e li utilizzo nelle mie illustrazioni. Amo la materia perché ho sempre disegnato a mano, anche durante il mio percorso di studi, in cui ho sperimentato molte tecniche tradizionali, quindi oggi, anche se disegno in digitale, ho sviluppato un modo per rendere materici i miei lavori. Altre ispirazioni mi arrivano da vecchi film che amo, soprattutto sono attratto dall'estetica anni '50, dall'eleganza, dal fumo di sigaretta che esce tra le dita di questi personaggi d'altri tempi. Per un periodo ho disegnato molto utilizzando il nero, oggi sto sperimentando i colori più accesi. Mi attirano le forme estremizzate, per me non è importante che l'anatomia dei personaggi o la prospettiva sia giusta, ma che il messaggio arrivi, magari con maggiore forza data proprio da queste volute distorsioni.
C’è un autore in particolare che ha illuminato o che ancora illumina le tue opere? In altre parole, c’è un artista, uno scrittore che ti stimola a mordere la vita?
Si, è Keith Haring. Non per lo stile, ovviamente diverso dal mio, ma per la potenza espressiva con cui comunicava. L'ho scoperto durante i miei studi superiori e ne sono rimasto folgorato. Diversissimo da tutti gli altri artisti graffitisti, mi ha fatto capire come l'arte sia in ogni cosa, come si possa disegnare su ogni superficie, quanto può essere potente e adattabile ad ogni occasione! Lui è fonte di grande ispirazione artistico-spirituale per me.
Le tue illustrazioni sono inequivocabilmente affini al mondo della grafica e del design. Come raggiungi il prodotto finale? Sviluppi un’idea con una progettazione accurata, ragioni in base a una palette di colori o lasci il comando istintivamente al tratto nella sua purezza?
Direi che mi lascio trasportare dall'istinto. Solitamente il mio lavoro inizia con una breve ricerca di immagini d'ispirazione, poi uno schizzo che mi occupa poche gestualità della mano e via con il definitivo, che a volte cambia leggermente direzione rispetto allo schizzo. Ho un segno molto marcato, pesante quasi, che contiene in se tutta l'energia con la quale sto vivendo il momento del disegno.
Domanda irrinunciabile per il palato di CrunchEd: qual è il tuo rapporto con la musica e quali vie sceglie per farsi strada fino ai tuoi disegni?
Come dicevo prima, ahimè non so suonare. Non ho mai avuto la possibilità di esercitarmi con alcuno strumento, quindi il mio rapporto con la musica è esclusivamente da fruitore. Mi accompagna praticamente sempre mentre disegno, spesso ascolto Jazz, ma spazio davvero ascoltando di tutto. A volte collegato a ciò che sto disegnando. Mentre disegnavo questa illustrazione ascoltavo Paolo Conte. Mitico.
Chiudiamo con un classicone e, intanto, ti ringraziamo per la disponibilità: progetti futuri? A cos’altro stai lavorando?
Grazie a voi! Attualmente sto lavorando ad alcuni progetti di grafiche e illustrazione con la mia partner in crime Nicoletta Gomboli. Ho realizzato un grosso progetto illustrativo per accompagnare la presentazione di Garance & Marion, una nuova galleria d'arte che aprirà a Venezia, e mi sto dedicando a lavori principalmente collegati al territorio di Venezia, che amo. Vorrei anche iniziare a disegnare alcuni progetti personali che ho nel cassetto da tempo.
Grazie Mattia noi continueremo a seguirti:
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