"Roads? Where we're going we don't need roads." Ritorno al Futuro II
Ciao Adriana, benvenuta tra i morsi quadrati! Noi di CrunchEd siamo molto affamati di nuove storie e ci piacerebbe conoscere la tua. Quando hai cominciato a disegnare e cosa ti ha spinto a farlo?
Ciao a tutti e grazie a voi! “Disegno da sempre” credo che sia la risposta più scontata che si possa dare, ma è così. Ricordo che da piccola disegnavo sui muri della cucina, cosa che, confrontandomi anche con altri illustratori, è molto frequente. Ma, nonostante abbia fatto il liceo scientifico, questa passione per il disegno è rimasta e mi ha portata a fare degli studi adeguati alla mia passione. Credo che questa passione sia nata un pò a caso, non c’è stato un fattore esterno preciso che mi ha portata a ciò, probabilmente ho trovato la “strada” giusta al momento giusto.
Ti va di spiegarci cosa ti ha portato a scegliere questa citazione da illustrare?
È una delle citazioni del film “Ritorno al futuro II” e mi ha fatto pensare a quello che è il mio lavoro, quindi quello dell’illustratrice. Ovvero, io posso disegnare tutto ciò che voglio senza dover seguire una strada prestabilita, senza seguire uno schema preciso. Detto in poche parole: posso disegnare tutto quello che ho nella mia testa senza limiti, tutto quello che penso posso disegnarlo.
Anche se spesso sono realizzati ad acquerello, i tuoi lavori riescono a mantenere una caratteristica sfumatura “liquida” anche nel digitale. Cerchi questo effetti intenzionalmente? Cosa ti colpisce di questa tecnica?
Soprattutto nel digitale cerco di mantenere appositamente, anche se in minima parte, questa sfumatura “liquida” che ho quando disegno in analogico, l’effetto della pennellata è voluto. Con il digitale posso fare veramente di tutto, la gamma dei colori che si possono utilizzare è infinita, posso cancellare e rifare senza che il “foglio” si rovini. Posso ricreare l’effetto del disegno fatto su carta anche se in quel momento sono in treno o in macchina.
C’è un autore in particolare che ha illuminato o che ancora illumina le tue opere? In altre parole, c’è un artista, uno scrittore che ti stimola a mordere la vita?
Nominarne uno solo è impossibile, diciamo che le mie muse ispiratrici sono tre: Tony Sandoval, Daniel Cuello e Tim Burton.
I tuoi soggetti prendono spesso ispirazione da libri, film e icone del mondo dell’arte. Ti approcci diversamente a questo genere di ritratti rispetto a un’illustrazione frutto della tua fantasia? Procedi alla realizzazione in maniere differenti?
Tendenzialmente sì, perchè se si tratta di un ritratto o comunque della raffigurazione di un soggetto già esistente come può essere un cantante o un attore tendo a farlo realistico o iper-realistico. Se invece è una mia illustrazione tendo ad utilizzare colori più “piatti”, con meno sfumature, il disegno è più semplice e la maggior parte delle volte è realizzata in analogico, mentre i ritratti sono tutti in digitale.
Domanda irrinunciabile per il palato di CrunchEd: qual è il tuo rapporto con la musica e quali vie sceglie per farsi strada fino ai tuoi disegni?
Il mio rapporto con la musica è ottimo, ascolto un pò di tutto, tendenzialmente Rock e Metal, ma nell’ultimo anno anche un pò di Indie. Direi che è fondamentale, essenziale per i miei disegni, ogni lavoro è influenzato da ciò che sto ascoltando il quel momento che può essere Marilyn Manson, possono essere i Doors, Mozart o i Pinguini tattici Nucleari.
Chiudiamo con un classicone e, intanto, ti ringraziamo per la disponibilità: progetti futuri? A cos’altro stai lavorando?
Sto ripassando un pò di tecniche cinematografiche per andare a fare un master di animazione il prossimo anno, e chi lo sa che studiando non mi scappi qualche illustrazione legata ai film. Grazie a voi!
Grazie Adriana e in bocca al lupo per i tuoi progetti!
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