“Fra tutte le cose seccanti la più seccante è aver delle persone che vengono a frugare nei vostri cassetti”. Christopher Morley
Ciao Ludovica e benvenuta tra i morsi quadrati! Noi di CrunchEd siamo molto affamati di nuove storie e ci piacerebbe conoscere la tua. Quando hai cominciato a disegnare e cosa ti ha spinto a farlo?
Come la maggior parte dei disegnatori, da bambina mi è sempre piaciuto disegnare e creare un altro mondo su carta.
Ci sono dei momenti chiave che ricordo bene hanno cambiato un po’ il mio approccio al disegno. Il primo risale alle elementari quando mi divertivo a ricopiare delle illustrazioni presenti sul libro di Pippi calzelunghe sul mio quaderno, cosa che mi fece capire quanto mi piacesse disegnare dandomi piccole soddisfazioni; l’altro momento chiave è probabilmente quando in terza del liceo artistico, la mia insegnante di grafica mi fece scoprire il mondo dell’illustrazione e degli albi illustrati. Lì ho capito che da grande avrei voluto seguire quella strada.
Ti va di spiegarci cosa ti ha portato a scegliere questa citazione da illustrare?
È stata piuttosto casuale in realtà. I miei libri preferiti sono pieni di sottolineature di frasi che mi hanno colpito, che devo ricordare o che so possono essermi utili in un futuro. Sfogliando il libro ‘tuono a sinistra’ di Christopher Morley, ho trovato questa frase sottolineata e subito mi è apparsa l’immagine nella mente. E pensando quanto fosse vera (almeno per me), sia letteralmente che metaforicamente, ho deciso di disegnarla.
Sebbene non sia l’unico scenario ritratto, emerge continuamente: il mare, popolato da pesci e sirene. Com’è nato il legame con questo elemento?
Penso sia una di quelle cose che definiscono un po’ la tua persona, senza che ci sia per forza una spiegazione logica. Forse una soluzione possibile può essere che, soffrendo fin da piccola di un problema alla pelle, una delle poche cose che mi faceva stare meglio era (ed è), il mare. E forse questo mi ha fatto legare a questo mondo in un modo speciale. Andando a vedere i miei vecchi disegni da bambina, mi sono ritrovata tra le mani tante sirenette quante ne disegno ora. È una cosa che c’è sempre stata, il mare e l’acqua, e in qualche modo mi ha riempito fino a ora.
C’è un autore in particolare che ha illuminato o che ancora illumina le tue opere? In altre parole, c’è un artista, uno scrittore che ti stimola a mordere la vita?
Ricordo che uno dei primi illustratori a cui guardai appena scoperto il mondo dell’illustrazione, fu André Neves, un illustratore brasiliano. Da lì sono partita verso i mondi di Rebecca Dautremer, Nicoletta Ceccoli, Roger Olmos... e soprattutto Joanna Concejo. Studiando fumetto e illustrazione all’Accademia di Belle Arti di Bologna, sono costantemente immersa nelle immagini di vari illustratori.
Nelle tue illustrazioni coesistono un’attenzione per i dettagli e una naturalezza del tratto che riescono a rendere il disegno molto curato e naif allo stesso tempo. Cerchi di bilanciare queste componenti o questo stile è quello più spontaneo e congeniale per te da sempre?
Il mio modo di disegnare è variato molto nel tempo, e continua a evolversi. Se riguardo ora i miei primi lavori quasi non mi riconosco, come penso sia normale per la maggior parte dei disegnatori. Il motivo per cui ora ho un disegno e un tratto molto curato, è per il semplice fatto che inizialmente ero molto più grezza e gestuale, fin troppo. Penso sia per questo che ora sono un misto tra precisione e spontaneità. Ma chissà, tutto può cambiare e noi non rimaniamo mai sempre uguali.
Domanda irrinunciabile per il palato di CrunchEd: qual è il tuo rapporto con la musica e quali vie sceglie per farsi strada fino ai tuoi disegni?
La musica per me ha una presenza molto importante, proprio fisicamente. Fa parte dell’atmosfera, dello scenario. Spesso mi piace riprendere dei piccoli attimi in cui la musica e il mio tratto si accompagnano a vicenda. E magari immaginare che parte di essa racchiuda parte del disegno, e viceversa.
Chiudiamo con un classicone e, intanto, ti ringraziamo per la disponibilità: progetti futuri? A cos’altro stai lavorando?
Progetti futuri saranno sostanzialmente legati all’università, tra cui anche la tesi triennale per cui realizzerò un albo illustrato che, guarda un po’, parlerà di una bambina con una pelle speciale che si trasforma in un pesce.
Grazie Ludovica e in bocca al lupo
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