Dalle rovine | Luciano Funetta

Dalle rovine | Luciano Funetta

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"Quando Rivera se ne andò, nessuno lo vide a parte noi. Lo guardammo mentre si allontanava e scompariva tra gli alberi, lo osservammo inoltrarsi nella prigione di rami, dentro la vegetazione dove ad aspettarlo erano in due, in tre o in venti, anche se in realtà lo aspettava una persona sola. Quando Rivera uscì dal suo nascondiglio, noi eravamo pietrificati dalla paura e dalla stanchezza. Rivera invece non tremava. Sapevamo che sarebbe entrato nella foresta che divorava la casa e che qualcuno lo stava aspettando nel buio. Nessuno sa cosa successe dopo a Rivera, tranne noi."

"Dalle rovine" è stato il romanzo d’esordio di Luciano Funetta, e ha avuto una vita travagliata: rifiutato da venti case editrici è infine approdato alla casa editrice Tunuè, che da poco tempo pubblica anche narrativa, e ha spopolato rientrando anche nella dozzina del premio Strega nel 2016.

C’è del genio e dell’incoscienza in Funetta: questo libro è complicato, malato e corrosivo come i suoi abitanti. È velenoso e provoca disgusto, ma, come spesso accade, dal disgusto nasce il fascino. Leggerlo equivale ad assistere ad una performance di Jan Fabre, lui che dipinge col sangue sulla tela, una visione disgustosa, ma allo stesso tempo risulta impossibile distogliere lo sguardo, è ipnotico: quanto oltre riuscirà a spingersi? Cosa avrà di così grande da raccontare? 

Il romanzo mi è stato presentato come un racconto distopico ma sento di dire che in realtà del genere ha molto poco. Più che distopico lo definirei “distorto”: i personaggi che potrebbero sembrare normali vengono presentati immersi in un rumore che non è per niente di sottofondo bensì è pervasivo e presente, quasi preponderante, e li distrae e li deforma come in una casa degli specchi. Anche il silenzio dei luoghi, mai descritti o troppo caratterizzati, è un particolare che non passa inosservato. 

Il protagonista, Rivera, è un collezionista di serpenti velenosi, ne possiede circa trenta esemplari che cura con zelo e che rappresentano il suo unico appiglio alla vita, il suo pensiero fisso. La dedizione l’amore per questi animali costituisce una relazione ai limiti della parafilia. Quando questi limiti verranno superati, però, Rivera si ritroverà coinvolto da bizzarri personaggi del mondo del porno che lo bramano e vedono in lui una interessante novità che potrebbe cambiare per sempre la concezione della cinematografia hard, portandola all’estremo. In questo viaggio Rivera verrà in contatto con un giovane regista, il produttore Birmania e un personaggio dal passato oscuro che bussa alla sua porta con la sceneggiatura di un film dal titolo “Dalle rovine” che sembra essere stato scritto per lui e che gli toglie il sonno e che lentamente consuma i protagonisti risucchiandoli in un vortice di psicosi. 

Tutti gli eventi vengono raccontati da un’entità collettiva, un “noi” costante che inizialmente spia, serpeggia nella vita di Rivera con discrezione, sbirciando in silenzio, ma più Rivera si rivolge verso l’esterno e più questa entità svolge le sue spire, si distacca da lui, diventa autonoma e meno obiettiva. Una tecnica narrativa intrigante che fa la differenza e rende questo romanzo unico e imperdibile.


Autore: Luciano Funetta
Titolo: Dalle rovine
Editore: Tunuè | Romanzi
Anno di pubblicazione: 2015
Prezzo di copertina: 9,90 €
Pagine: 185

© Christina Bassi

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