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Avete mai osservato il muschio?
Per molti è diventato un passatempo e pare che in Giappone si organizzino viaggi di osservazione, per rilassarsi, meditare e scattare anche delle foto suggestive.
I muschi sono piante piccole, prive di tessuto vascolare e nel mondo ve ne sono circa diecimila specie. In "Muschi Alti", il romanzo di esordio di Daniela Capobianco, abbiamo modo di conoscerne qualcuno, anche se invece di appartenere alla divisione Bryophita appartengono a quelli della razza umana.
Il muschio indica il nord, per chi è sprovvisto di bussola ma l’Agriturismo Muschi Alti si trova nella maremma e i protagonisti di questo romanzo scendono in gran parte da Torino per ritrovarsi lì.
C’è Valter con la V, trentatrè anni, single, invisibile. Veste di grigio, un colore che si adatta a tutto, come lui, che non prende mai posizione.
E poi Giovanni, quarantenne, ossessionato dalla febbre del gioco, bello e dannato, uomo di tante donne ma legato a nessuna perché la sua femmina preferita è la roulette francese.
E quindi Flora, responsabile di un negozio di intimo, sposata e separata due volte, quarantadue anni da urlo, una ballezza che intende far fruttare finché può, anche con qualche aiutino.
La più simpatica, Laide, diminutivo di Adelaide, una bellezza semplice e per questo sembra ancora più giovane dei suoi trentacinque anni.
E infine Biagio, un uomo che potrebbe non avere problemi ma gli piace crearseli, coccolarli e che intende risolverli scrivendo un best seller, un libro che quando uscirà ci sarà la coda fuori dal negozio.
Tra i muschi vi sono anche erbe e piante di varia natura ed è così che a far compagnia ai cinque personaggi principali ve ne sono altri a spiccare, come la nonnina di Laide che a ottant’anni si gode la vita come una quindicenne. E poi un anonimo meccanico-benzinaio che ricorderà volentieri due semplici e trascinanti riparazioni, e di sicuro, le lettrici terranno gli occhi ben aperti quando avranno modo di frequentare una stazione di servizio.
"Muschi Alti", dopo l’introduzione di tutti i personaggi, diventa una lettura scorrevole, agile, divertente. Alcuni protagonisti potrebbero sembrare un po’ sopra le righe, quasi delle macchiette, ma il tempo e l’esperienza mi hanno insegnato che, come certi muschi dai colori quasi sfacciati, certe persone esistono davvero.
Nella maremma talvolta non c’è campo, è difficile orientarsi e a quanto pare i muschi alti non stanno a indicare il nord. Sarà per questo che alcuni protagonisti perdono la testa?
A quanto pare la risposta sta in un libro che Laide e Biagio amano alla follia: “Che tu sia per me il coltello” di David Grossman.
Un libro che fornisce una frase, un pensiero, e dopo aver terminato la lettura di "Muschi Alti" scoprirete che può appartenere a tutti i protagonisti del romanzo e pure a noi stessi:
“Sentivo che stavo finalmente facendo lo sbaglio giusto.”
Titolo: Muschi Alti
Autore: Daniela Capobianco
Casa editrice: Clown Bianco Edizioni
Pagine: 248
Prezzo di copertina: €14,45
© Paolo Perlini