++++ +
Le grandi scoperte, le invenzioni che hanno cambiato la storia e l’umanità sono sempre state frutto di errori e quindi di cose non perfette. E per dire un’altra ovvietà, la perfezione annoia. Personalmente non l’ho mai apprezzata, l’ho sempre definita un vezzo, o un’esigenza, di matematici, informatici e artigiani.
So di non avere ragione: la ricerca della perfezione assilla letterati, artisti, sportivi e gente comune. Ognuno ha il suo grado di perfezione da raggiungere, e spesso, una volta ottenuto, non si è contenti e si prosegue alla ricerca di una compiutezza ancora più elevata.
Uno dei motivi che mi ha spinto a leggere "Conception – La Genesi della Perfezione", di Eugene Pitch è proprio il titolo. L’altro motivo è che precedentemente dello stesso autore avevo letto Absorption, i Colori del Sangue di cui Conception ne è il prequel.
Mi sono chiesto cosa spinge un autore a scrivere il prequel di un suo romanzo. Perché non l’ha scritto subito, perché non ha iniziato a raccontare la sua storia da lì? Lo fa perché rileggendo quanto ha scritto non lo trova abbastanza eccellente, e quindi vuole scavare, andare a fondo, scoprire quello che c’era prima, oppure è perché dopo aver finito il romanzo gli sono nate nuove idee, suggestioni, spunti?
È una domanda che non necessita di una risposta anche perché questi due romanzi possono essere letti in ordine casuale.
Cos’è quindi la perfezione?
“La perfezione è qualcosa di inafferrabile che vive solo nella nostra mente. Ogni volta che guardiamo un’altra persona, andiamo alla ricerca della perfezione che ci manca, ma troviamo solo l’imperfezione che ci accomuna. E allora non ci rimane che crearla con le nostre mani.
Resta solo da stabilire quali ne saranno le conseguenze” dice l’autore nell’incipit.
La protagonista di Conception è Sarah “una donna straordinaria, che ha saputo distinguersi in tutto il mondo portando avanti un messaggio di progresso con la sola forza delle sue parole”.
Un altro protagonista è il dottore Michael Zimmer il quale riceve un messaggio rivolto proprio a Sarah:
”Un abominio come lei non merita di esistere. Fermate questa cosa prima che sia troppo tardi”.
Chi è che minaccia Sarah, e perché? Cosa ha fatto di male? Cosa rappresenta?
Forse ne sa qualcosa Eugenie, una giornalista scaltra, capace di introdursi in luoghi “proibiti” e recuperare documenti riservati. Una donna che, pur essendo innamorata, crede tanto nella vocazione di giornalista da dedicare tutta se stessa per il bene dell’informazione.
Forse lo sa l’ispettore Hans Van Der Meer della polizia di Amsterdam, che si trova ad indagare su un possibile attentato.
E che dire di Malik-al-Fazan? È un uomo che possiede un patrimonio incalcolabile tra immobili, beni di lusso, compagnie internazionali, e aerei privati. Un uomo potente ma allo stesso tempo fragile.
Questi e altri sono i protagonisti di Conception
Per sapere chi è Sarah e da chi è minacciata, il lettore deve immergersi nella prosa serrata di Pitch, seguirlo in diverse località del mondo, gustare qualche aneddoto, luoghi che di sicuro l’autore ha visitato di persona. Non mi dilungo troppo sulla trama ed evito di lasciare indizi per non rovinare la lettura che risulta rapida, non solo per il numero di pagine ma anche per i capitoli brevi, il ritmo delle azioni, che invogliano a proseguire.
Eugene Pitch è un autore dalla penna molto fertile, infatti, dopo questo prequel, a breve sarà disponibile anche il sequel di Absorption: Fascination, l’insidia della Bellezza.
Ma non contento, ha pubblicato anche la nuova edizione di Absorption e di tutti i suoi romanzi sta curando anche la versione in audiolibro. Che dire? Che sia pure lui alla ricerca dell’inarrivabile perfezione?
Conception: La Genesi della Perfezione
Copertina flessibile: 130 pagine
Editore: Independently published (19 maggio 2018)
Collana: Hyperbook Thriller
Lingua: Italiano
© Paolo Perlini