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Prima di cominciare, vorrei precisare alcune cose riguardo a ciò che andrete a leggere.
1. Questo non è un articolo su Manuel Agnelli.
2. Questa non è una recensione che parla degli Afterhours.
3. Questo è l’articolo con il quale verrò sbattuta fuori da CrunchEd causa divergenze di opinioni.
Detto questo.
Cara Elisa Genghini,
quella che doveva essere la recensione del tuo libro è diventata invece una lettera per te. So che dovrei spedire a CrunchEd l’articolo dove spiego che "Sposerò Manuel Agnelli" edito da Pendragon è bellissimo e mi ha fatto divertire molto, ma la voglia di scriverti è stata più forte del dovere della consegna.
Se prima ero solo una fan sfegatata della tua musica e delle tue canzoni (mi vanto di sapere a memoria tutti i testi di “Catturarti è inutile” e presto anche quelli di “Fuorimoda”), ora lo sono anche per il romanzo che hai scritto. No, io non voglio sposare Manuel Agnelli – di cui ignoro quasi tutto a parte il nome, ma ti chiedo ugualmente di non odiarmi per questo – vorrei invece scrivere come te.
Se la protagonista J. sogna di sfondare con la sua band e fidanzarsi con il suo idolo Manuel, io mi sono ritrovata a pensare che vorrei essere un po’ Elisa Genghini. Non tanto per saper cantare e comporre canzoni che preferisco di gran lunga ascoltare in macchina ad ogni ora del giorno e della notte, ma più per l’ironia con cui sei riuscita a raccontare questa divertente storia che viaggia sempre sul filo del “mollo tutto perché sono una cogliona” e il “ce la farò anche se il mondo, l’età, i soldi, la febbre, le amiche con il mal di testa, il bassista che non va a tempo sembrano remarmi contro”.
Ok, immedesimarmi in J. è stato facile, visto che a timidezza e goffaggine un po’ potremmo andare a braccetto, e anche a fidanzati artistoidi sfigati ed eccentrici. Va bene, mettiamoci dentro anche i concorsi mancati, le sconfitte dolorose e qualche bella e brava altra ragazza – magari di nome Irene – sempre più meravigliosa e spettacolare e premiata e unica di noi.
Insomma, forse è stato un po’ vincere facile leggere questo romanzo e ritrovarmi nei panni della protagonista già alla lettura della prima pagina.
J. vuole diventare una rockstar e io vorrei tanto diventare una scrittrice, e magari esordire con un romanzo come “Sposerò Manuel Agnelli”, anche se non me ne frega niente di lui o degli Afterhours - ho dovuto cercare su internet come si scrive correttamente il nome della band. Ma quasi sono arrivata ad amarlo lo stesso tanto è romantica la devozione che J. ha nei suoi riguardi.
Tranquilla Elisa, non voglio rubarti il fidanzato, tanto meno la scena e gli applausi che meriti per questo libro che mi è piaciuto proprio tanto.
E prima che mi caccino da CrunchEd per: 1) avere usato questo spazio per scrivere una lettera e non una recensione 2) aver confessato la mia totale ignoranza in materia Afterhours aggiudicandomi la targa di REDATTORE BLASFEMO, ti faccio i complimenti ancora una volta e tento invece di salvarmi in corner rivolgendomi brevemente anche ai lettori.
Leggete questo romanzo, ascoltate gli album di Elisa Genghini e andate ai suoi concerti (ok, andate anche a quelli degli Afterhours), ma soprattutto, come J., non smettete mai di credere nei sogni.
Tutto chiaro?
Buona Lettura!
Titolo: Sposerò Manuel Agnelli
Autore: Elisa Genghini
Casa editrice: Pendragon
Uscita: 1 giugno 2017
Formato: Copertina flessibile, 173 pp.
© Mara Munerati