In questo libro c’è Gustavo Sànchez Sànchez, detto Autostrada, che sorride al mondo con i suoi denti di Marilyn Monroe. C’è la sua vita, che ha un inizio, un centro ed una fine. E sparsi in mezzo a quei 3 punti cardinali di una geografia delirante ci sono il figlio Siddharta, svariati zii, tra cui Marcello Sàncehz Proust, James Sàncehz Joyce o il collerico zio Giovanni Paolo Sànchez Sartre. C’è Jacobus de Voragine che si occuperà della sua (auto)biografia, o il collega Tacito che gli presterà una bicicletta nel momento del bisogno. E insieme a loro una miriade di altri personaggi della storia culturale di ogni tempo. Tutto il resto è soltanto letteratura.
Ma Gustavo Sànchez Sànchez è prima di tutto un banditore d’aste coi fiocchi, orgoglioso ideatore del metodo allegorico.
Sembra complicato, ma usando le parole di Autostrada si può dire che:
“...una cosa la posso spiegare. Secondo la teoria del maestro esistono quattro tipi di banditori d’asta: circolari, ellittici, parabolici e iperbolici. La stoffa del banditore d’asta è determinata, a sua volta, dal valore relativo dell’eccentrica [...] del suo metodo; vale a dire, il grado di deviazione della sua sezione conica rispetto a una circonferenza data (l’oggetto messo all’asta)”.
Tutto chiaro, no?
Forse non così tanto, ma l’essenza del romanzo risiede tutta qua. "La storia dei miei denti" è un esperimento letterario, la risposta ad un interrogativo che Valeria Luiselli si è posta, cioè: cosa succede strappando un oggetto, un nome o un luogo dal suo contesto originario? Come cambia il suo significato e la sua interpretazione?
L’intera opera è quindi un meccanismo scherzoso che gioca con gli oggetti della narrazione come fossero semplici contenitori da riempire di un nuovo senso, facendoci scoprire che ciò che esiste in un mondo, la nostra realtà, non necessariamente resiste, così com’è, in un altro, la realtà fittizia del libro.
Un piccolo bonus: data la difficoltà, ma anche l’estremo fascino, di ricercare le coppie di significato tra questi due mondi distanti e vicinissimi, al termine dell’opera è fornita una linea temporale ricca di note e indizi.
Valeria Luiselli ha creato un universo schizofrenico, famigliare ma al tempo stesso ostile, che attrae con il fascino pericoloso delle sirene di Ulisse. È come se avessimo preso posto ad una delle famose aste allegoriche del protagonista in cui ad essere messo in vendita non è l’oggetto in sé, ma la storia che gli dà valore e significato.
Perciò, mettetevi comodi, signori e signore, e fate la vostra migliore offerta.
Titolo: La Storia dei miei Denti
Autore: Valeria Luiselli
Editore: La Nuova Frontiera
Collana: Liberamente
Anno edizione: 2016
Pagine: 185 p., ill. , Brossura
© Marco Patrito