Fossi in te io insisterei - Carlo Gabardini

Fossi in te io insisterei - Carlo Gabardini

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Da ragazzina ero una seguace incallita di Camera Cafè.
Mi faceva ridere, lo guardavo insieme a mio papà mentre aspettavo che la cena fosse pronta.
Poi un giorno, quando Luca e Paolo avevano ormai smesso di farmi ridere, mi sono ritrovata davanti a una lettera pubblicata in prima pagina su Repubblica di tal Carlo Gabardini e l’ho letta.
Faceva coming out in seguito all’ennesimo suicidio di un ragazzino omosessuale e gridava a chiare lettere stampate che essere gay è bellissimo.

La sua faccia non mi era nuova ma non avevo idea di chi fosse finché, cercando su google, ho realizzato che era Olmo, il tecnico nerd di Camera Cafè. Ho continuato a leggere e ho scoperto che non solo era uno dei personaggi, bensì anche l’autore e sceneggiatore.
Ho iniziato a seguirlo sui social network, mi sono ritrovata a sorridere davanti alle sue pillole Facebook sui “dubbi di coppia” e ad ascoltarlo sotto la pioggia a Piazza del Popolo durante la manifestazione “Le cose cambiano”.

Carlo ha un dono: riesce a usare le parole giuste per esprimere pensieri comuni.
È in grado di fare quell’ironia, a volte anche pungente, su argomenti delicati come l’accettazione dell’omosessualità (consiglio la visione del video “La marmellata e la nutella” per capire fino in fondo a cosa mi riferisco).

Alla fine del 2015 è uscito, pubblicato da Mondadori, il suo libro “Fossi in te io insisterei (lettera a mio padre sulla vita ancora da vivere)” dove Carlo scrive una lettera al padre, venuto a mancare anni fa, che diventa un dialogo e uno scrigno di racconti e pensieri di rara delicatezza
Ho aspettato un po’ a leggerlo perché non mi sentivo pronta a ficcare il naso nel dolore altrui, lo ammetto.
Poi il giorno è arrivato e, come quando ci si sente pronti a fare un coming out, ho iniziato a leggere.

Alla quarta pagina ero in una valle di lacrime e avevo già voglia di abbracciarlo.

Mi sono sentita un osservatore a distanza dentro la cucina della famiglia Gabardini, quando di notte prendevano il the tutti insieme raccontandosi.
Mi sono sentita con loro in quel ristorante, mentre alla mamma veniva dato il menù rosso, quello senza i prezzi. Poi sul tram senza il biglietto, al discorso di fine anno alla scuola tedesca, a inscatolare per i traslochi.
Ero sempre lì e ad ogni pagina era come se sentissi la voce di Carlo raccontare, anzi raccontarmi, la sua storia davanti a un caffè.

“Fossi in te io insisterei” è una storia che profuma di famiglia, uno scrigno di racconti personali nati da una serie di diari e memorie. Leggerlo è un po’ come sfogliare un album di fotografie mentre qualche tuo parente anziano ti racconta da dove vieni.
Ma non solo.
È un contenitore di messaggi importanti, fra tutti spicca il più grande: quanto è fondamentale accettare se stessi, comunicare, volersi un po’ di bene, rispettarsi ed essere onesti con i propri principi e valori.

Carlo non la fa facile, anzi. Ci spiega che è difficile diventare grandi, accettare le perdite e fare i conti con il proprio futuro. Ci spiega che essere confusi, inconcludenti, spaventati a morte è normalissimo e probabilmente è una condizione da cui nessuno esce mai perché essere adulti non vuol dire raggiungere il paradiso delle certezze.
Essere adulti vuol dire arrivare a guardarsi in faccia e capire chi vogliamo essere e rendersi conto che “la vita è adesso e non bisogna aspettare”.

Il libro non parla solo di omosessualità nonostante sia stato definito un “coming out” e, si sa, è un termine che in questa società viene collegato solo alla sfera della sessualità.
Fare “coming out” non significa soltanto dire ai tuoi amici e familiari che sei gay, ma è un coming out ogni comunicazione che riguarda una decisione presa nella vita in qualsiasi contesto.
La nascita del titolo stesso arriva da un coming out. Quando Carlo confessa al papà il fallimento alla scuola di recitazione e l’intenzione di seguire le sue orme di avvocato, il padre gli risponde “Fossi in te io insisterei” regalando a lui (ma anche a noi) la chiave del segreto della vita: inseguire i propri sogni ed essere sempre uguali ma mai gli stessi.

“Fossi in te io insisterei” è un libro personale, ricco di umanità e umiltà che non sono facili da trovare. Tinto di malinconia e di siparietti esilaranti, di pensieri semplici e “normali” in cui ognuno di noi si può ritrovare senza difficoltà.

Una piccola perla del nostro paese che a volte pare volerci ricordare che ha ancora qualcosa di buono da offrire, nonostante tutto.

Titolo: Fossi in te io insisterei
Autore: Carlo Gabardini
Editore: Mondadori
Pagine: 252 pp. 
Formato: 15,0 x 21,0 cm, brossura con alette
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© Giulia Cristofori

 

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