La lettrice scomparsa - Fabio Stassi

La lettrice scomparsa - Fabio Stassi

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“La lettrice scomparsa” di Fabio Stassi è stata letteralmente una benedizione.
Vi è mai capitato di partire per un viaggio e nella confusione del momento dimenticare a casa proprio il libro che avrebbe dovuto far scorrere più velocemente quelle ore in treno o in pullman? Ecco, era proprio quella la circostanza. Per fortuna la libreria della stazione era ben fornita, e il caso ha voluto che mi cadesse l’occhio proprio su questo gioiellino: titolo e copertina intriganti, autore a me sconosciuto (anche se pluripremiato, come ho scoperto in seguito) e una sinossi che mi ha subito colpita, mi è bastato leggere le prime righe: “A creare l’universo non può che essere stato uno scrittore fallito”.
Comprato.

La storia che mi si presenta è narrata da Vince Corso, ex professore che ha ora trovato il coraggio per riciclarsi come biblioterapeuta, o “counselor della rigenerazione esistenziale”. Detto in poche parole, Vince è un esperto di libri, di qualsiasi tipo, ne divora da quando era piccolissimo e per di più ha da poco ultimato un corso di counseling. Perché non fondere queste due passioni e provare a curare le persone con i libri?
Nella scelta di quest’idea lo scrittore è stato fortemente condizionato dal suo ultimo lavoro ovvero la traduzione in italiano del saggio “Curarsi con i libri. Rimedi letterari per ogni malanno” (edito anch’esso da Sellerio) e anche il nostro protagonista sembra essere un miscuglio di grandi personaggi della cultura letteraria, un po’ eroe autodistruttivo dannunziano, un po’ inetto sveviano, e anche un po’ novello Sherlock Holmes: si ritroverà suo malgrado coinvolto nella sparizione di una donna che abita appena un piano sotto di lui e che vede solamente una volta e per di più di sfuggita, ma al cui caso si appassiona tanto da perderci il tempo la testa ed il sonno.

 

Il giallo psicologico-letterario, se così vogliamo definirlo, scorre piacevolmente.
Stassi è molto abile a portare avanti più trame in maniera coerente, a farci viaggiare nel complicato passato e nel tormentato presente del protagonista, perennemente in un confronto/conflitto con il personaggio femminile di turno che lo mette in difficoltà; tuttavia la cosa che più mi ha colpito è stata la disseminazione all’interno del testo delle numerose citazioni di romanzi, autori, brani, che Vince utilizza non solo per psicoanalizzare gli altri ma soprattutto se stesso in un continuum di vagheggiamenti che lo proiettano nelle trame dei libri che legge. I libri sono, per questo turbato biblioterapeuta, non solo strumento di indagine ma soprattutto strumento per apportare sollievo a qualsiasi problematica e per quanto fatichi a far decollare le sua attività saranno proprio i suoi fidati compagni cartacei a fornirgli la soluzione all’enigma che lo perseguita.

Ad appendice di queste pagine che scivolano velocemente tra le dita fino all’epilogo troviamo la lista completa dei romanzi citati, divisi per esigenze: libri per chi è stanco, quelli per chi non accetta l’età che passa, per chi vuole riflettere sul matrimonio, per chi odia i propri capelli…
La letteratura è una malattia dalla quale non si può guarire ma che può aiutare ad affrontare le piccole sfide che la vita ci riserva non facendoci fuggire altrove, mascherando in altra forma le problematiche per farcele meglio comprendere attraverso il velo della finzione.  

Titolo: La lettrice scomparsa
Autore: Fabio Stassi
Editore: Sellerio
Anno di edizione: 2016
Pagine: 273 pp.
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© Christina Bassi

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