Tommaso Giartosio | Autobiogrammatica

Tommaso Giartosio | Autobiogrammatica

L’elogio e il vuoto della parola
Chiara Bianchi 

«La nostra casa era vuota di libri e piena di linguaggio» così scrive Tommaso Giartosio nelle prime pagine della sua Autobiogrammatica, edita da Minimum Fax – entrato tra i dodici finalisti del Premio Strega – in quella sorta di prefazione che lui stesso invita a leggere o a non leggere.

Rivolgendosi spesso al lettore e alla lettrice, Giartosio racconta attraverso la scoperta del linguaggio, l’avventura della prima parte della sua vita fino all’adolescenza. Una storia che vede tra i protagonisti, prima che le parole, papaemamma scritto proprio così, come a identificarne un unico animale mitologico a due teste, e che teste! Così diverse; eppure, quasi conseguenti l’una all’altra. Giartosio ci racconta il lessico privato di una famiglia ordinaria nella sua straordinarietà, come tutte le famiglie sono: uniche e irripetibili; e di un giovane Tommaso che cerca di ricamare la sua esistenza attraverso il ricongiungimento con quei simboli, le lettere, che caratterizzano quei quaderni conservati in soffitta dove la polvere non è che il segno silenzioso del tempo passato.

Una storia che va letta assaporata lentamente, un libro di quelli da comodino, da scoprire un pezzo alla volta, e poi rileggerlo da capo per poter oltrepassare lo stato delle cose verificabili nelle parole che formano la pagina, esattamente come in uno spartito musicale. Giartosio non sta raccontando solo la storia della sua alfabetizzazione, la conoscenza di una lingua straniera e la passione ossessiva per la poesia di Ezra Pound, ma tutto questo si mescola alla sua crescita personale, identitaria e sessuale e, come in uno dei più grandi paradossi del tempo, pur avendo a disposizione la parola, in un tempo diverso da questo, il protagonista non ne trova per descrivere il vero sé. Un vuoto incolmabile che crea una dolorosa crepa impossibile da risanare, perché chi siamo stati non saremo più, mentre le parole, le parole restano, si moltiplicano e superano il tempo.

Se tengo tanto alle parole, è perché nelle parole il tempo rallenta e si accumula.



Titolo: Autobiogrammatica
Autore: Tommaso Giartosio
Casa editrice: Minimum Fax
Pagine: 440
Pubblicazione: feb 2024

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